BEIRUT-TEHERAN, 9 OTT – Censura in Libano per il documentario iraniano ''Rosso, Bianco e Verde'' di Nader Davudi, che tratta delle settimane precedenti alla contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad del giugno 2009. Le autorita' libanesi hanno informato la direzione del Beirut International Film Festival (Biff) – hanno reso noto gli organizzatori della rassegna in corso fino al 13 ottobre – che avrebbero dovuto tagliare il documentario dal programma. Oggi inoltre, ha detto la direttrice del Festival Colette Naufal, si e' avuta notizia che al regista e' stato vietato di entrare in Libano, nel cui governo svolge un ruolo influente il movimento sciita Hezbollah, stretto alleato dell'Iran.
Il quotidiano iraniano Tehran Times, da parte sua, segnala oggi che un'agenzia di stampa filogovernativa aveva scritto che il Biff presenta ''film anti-iraniani'', in particolare proprio il documentario di Davudi, relativo al ''grande ottimismo – spiega ancora il quotidiano – che la maggior parte degli iraniani mostrava verso le elezioni'' del 2009. Il riferimento e' ad una notizia della Fars, in cui si rilevava che in Libano si mostravano film anti-iraniani ''nonostante la pretesa di una vicinanza culturale all'Iran'' e che questi film ''erano stati banditi''. La Fars riportava inoltre alcune dichiarazioni in tal senso dell'addetto culturale dell'ambasciata iraniana a Beirut.
Fra i film in programma al Biff vi e' anche ''A Dog's Life'' (Vita da cani) di Hana Makhmalbaf, un cortometraggio sul divieto di portare in pubblico animali domestici, e in particolare cani, nella Repubblica Islamica. Nel giugno scorso era stato proibito dalle autorita' libanesi anche il film sul 'movimento verde' del 2009 ''Green Days'' della stessa autrice, figlia di Mohsen Makhnmalbaf, noto regista che vive da anni all'estero e vicino al movimento riformista. In quell'occasione, ricorda la France Press, un esponente del precedente governo libanese aveva spiegato che la decisione di bandire il film era giunta dopo una richiesta in tal senso dell'ambasciatore iraniano.
