ROMA – Clemente Russo, oro mondiale nel 2007 e argento olimpico nel 2008 per la boxe, ha proposto ricorso al Tar del Lazio per contestare il decreto con il quale nell'aprile scorso il ministero dell'Interno lo ha sospeso dal servizio in polizia per sei mesi dopo la sua partecipazione al film 'Tatanka'. Assegnato il ricorso alla prima sezione ter del Tribunale amministrativo, si attende adesso la fissazione dell'udienza di discussione. Secondo l'amministrazione, Russo, fiamma oro della polizia di Stato, ha girato 'Tatanka' (tratto da un libro di Roberto Saviano, e' la storia di un boxeur dell'entroterra casertano che decide di usare la boxe per garantirsi un futuro nella legalita') senza il permesso del Dipartimento di polizia. Secondo quanto si e' appreso, nel ricorso si sostiene che la sanzione e' stata inflitta illegittimamente senza considerare che a Russo si contesta un condotta tenuta in un arco temporale in cui lui si trovava in aspettativa sindacale non retribuita (tant'e' che la possibilita' di registrare il film sarebbe stata data dalla stessa organizzazione sindacale); al tempo, quindi, il campione di boxe era libero da ogni vincolo con l'amministrazione di appartenenza. Col ricorso, non solo si chiede l'annullamento della sanzione, ma si sollecita anche la sospensione immediata della stessa per l'esistenza di un danno grave e irreparabile dettato dal fatto che Clemente Russo: attualmente non puo' prestare servizio e non percepisce alcun reddito; potrebbe vedersi pregiudicata la carriera; e il disagio psicologico che ne deriva potrebbe pregiudicare le sue prestazioni atletiche in vista di importanti competizioni sportive alle quali partecipera' prossimamente in Cina.
