«Mi dispiace per quello che è accaduto, gli animalisti hanno insultato senza sapere come siano andate le cose». Così il regista Giuseppe Tornatore ha commentato nel corso di una conferenza stampa a Firenze le polemiche arrivate dagli animalisti relative ad una scena del film nella quale si uccide “in presa diretta” un animale.
«È una scena che non poteva essere evitata – ha proseguito Tornatore – e sulla cui importanza soltanto io ho deciso. Eravamo in Tunisia, dove siamo rimasti sei mesi e non, dunque, per evitare la legislazione in materia. Abbiamo provato ad utilizzare effetti speciali, ma non hanno funzionato. Allora mi è stato suggerito di cercare un mattatoio attivo che fosse adeguato. Lo abbiamo trovato e quella scena è soltanto ciò che in quel luogo accade quattro, cinque, dieci volte al giorno. In sostanza – ha concluso Tornatore – abbiamo fatto un documentario camuffato da film di finzione».