Una commedia brillante, per molti versi simile alla satira surrealista dei fratelli Cohen, quella che segna l’esordio alla regia dell’attore e sceneggiatore Grant Heslov. Ad ispirare il copione de “L’uomo che fissa le capre” è un imprevedibile libro-inchiesta pubblicato nel 2004 dal reporter e documentarista inglese Jon Ronson. Una folle storia di militari addestrati a sviluppare poteri extrasensoriali per scopi bellici, raccontata con tono ironico che rende difficile prendere sul serio la trama narrata nel film di Heslov.
Il titolo, non a caso, è ispirato agli animali su cui i soldati si esercitano per imparare a uccidere con la forza della mente. Il cast arruolato da Heslov si avvale di assolute star: l’ex-soldato dai poteri paranormali (George Clooney), il giovane reporter (Ewan McGregor), il super cattivo Kevin Spacey e il reduce del Vietnam (Jeff Bridges in ruolo molto “alla Lebowski”) assoluto mattatore del film. Ed è il personaggio di Bridges, una volta uscito dal coma, a convincere un generale ad allestire un programma militare “alternativo”, in puro stile New Age. Il tutto per dar vita all’unità speciale “New Earth Army”, in grado di vincere senza combattere…
Esilarante e bizzarro, «L’uomo che fissa le capre» alterna militari hippy e riferimenti all’Iraq, il tutto
condito da una serie di gag irresistibili. A Heslov mancherà certo la genialità dei Cohen, ma L’uomo che fissa le capre è un film capace di divertire senza mai scadere nel banale. Impedibile per i fan di Jeff Bridges e non solo.
