ROMA – L’amministratore di sostegno di Gina Lollobrigida è stato autorizzato dal giudice tutelare a prelevare e a collocare in un deposito gioielli, quadri, mobili e suppellettili dell’attrice. Lo rende noto l’ufficio stampa della Lollobrigida.
La vicenda, ricorda il Corriere della Sera, è un nuovo capitolo della battaglia giudiziaria che impegna il figlio della Lollobrigida contro il suo manager Andrea Piazzolla, indagato per circonvenzione di incapace.
“Hanno deciso di farmi morire in modo ignobile, neanche come si farebbe con i delinquenti. In un paese civile non è tollerabile che avvengano dei soprusi così gravi e ingiusti”, il lamento dell’attrice.
“La signora Gina Lollobrigida – si legge in una nota del suo ufficio stampa riportata da La Stampa – ha appreso in data odierna che ieri, 13 maggio, su richiesta dell’amministratore di sostegno ed a sua insaputa, è stato emesso un provvedimento dal Giudice Tutelare in forza del quale l’amministratore di sostegno è stato autorizzato a prelevare dalla abitazione della stessa tutti gli oggetti preziosi, tra i quali, espressamente indicati, ‘gioielli, quadri, suppellettili, mobili, lampadari e altro’, affinché vengano riposti in un caveau o in deposito a pagamento”.
Tale decisione, viene sottolineato nel comunicato, “risulta assurda, in quanto priva la signora Lollobrigida della possibilità di godere di tutti i suoi beni che da sempre arredano la casa, costringendola a vivere nella sua abitazione, non solo in una inevitabile condizione di precarietà e evidente disagio derivante dall’asporto della mobilia, perfino dei lampadari, ma anche spogliata dei suoi ricordi, in quanto oggetti che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita”. (Fonte: La Stampa)