Cinquant’anni fa moriva Gino Cervi (1901-1974), uno dei più prolifici e versatili interpreti dello spettacolo italiano.
Spaziava dal teatro serio a quello brillante, dal cinema a radio e televisione. Tutti ricordano il suo “fare bolognese”, ma pochi (forse) conoscono le sue radici cremonesi. La famiglia era di Casalbuttano,13 km da Cremona; il papà Antonio, giornalista, è sepolto a Casalbuttano dove la famiglia Cervi era proprietaria, fra le altre, della cascina Convento.
Ricorda Mario Silla, direttore di Cremonasera:”Gino Cervi si sentì sempre legato a Casalbuttano”, e mostra una ricca documentazione con foto inedite. E rivelazioni mai sufficientemente approfondite. La più ghiotta?
DOVEVA ESSERE LUI DON CAMILLO
A dir la verità, Giovannino Guareschi – il geniale autore di “Mondo piccolo” – non voleva per il suo “Peppone e don Camillo” ne’ Cervi ne’ Fernandel. Lo aveva anche scritto al produttore Angelo Rizzoli. Bocciati entrambi. Nero su bianco. Nella lettera Guareschi è perentorio.
Rivela Mario Silla:” Guareschi bocciava Cervi, ritenendolo inadatto al ruolo perché “bellino e rotondetto” mentre il sindaco comunista Peppone “è un uomo forte, rozzo, violento, spinto dalle faziosità e dalla disciplina di partito”.
E l’attore francese? Prosegue Guareschi:”Per carità, Fernandel sarà anche bravissimo, come dicono. Ma ha una faccia da cavallo; come può interpretare don Camillo?”. Era il 1951.
Spiega Silla: ”C’è dell’altro. Don Camillo doveva farlo Cervi. Esiste una sola foto che lo dimostra; una foto scattata durante un provino. Gino è ripreso in talare e tricorno, senza baffi. I baffi usati nei cinque film, sono finti”. Morale: la coppia Cervi-Fernandel ha raggiunto vette di popolarità mondiale e il film è diventato campione di incassi. In tutto il mondo.
IL COMMISSARIO MAIGRET
Gino Cervi ha incrementato la sua già vasta popolarità internazionale interpretando (magistralmente) il commissario di polizia inventato dallo scrittore Georges Simenon (1903-1989).
Ne è stata fatta anche una serie Tv di ben 54 episodi (90 minuti ciascuno) prodotti tra il 1991 e il 2005. Una coproduzione franco-svizzera-belga. La voce profonda e suggestiva, la naturalezza della recitazione, gli consentì anche di interpretare, a teatro, autori come Goldoni, Sofocle, Dostoeviskij.
Ha fatto fu tutto, anche i Caroselli. Fu critico, severo e coraggioso, del fascismo squadrista. È sepolto nel cimitero Flaminio di Roma con la moglie Nini, il figlio Tonino e il fratello Alessandro.