
Ivan Reitman, il regista di "Ghostbusters" muore a 75 anni (foto Facebook)
Il regista Ivan Reitman è morto all’età di 75 anni. Reitman, slovacco naturalizzato canadese, ha legato la sua popolarità alla saga di “Ghostbusters” di cui ha diretto i primi due film, nel 1984 e nel 1989, producendo anche il recente “Ghostbusters: Legacy”, diretto da suo figlio Jason.
Reitman è morto nel sonno nella sua casa di Montecito in California. Sono stati i figli a dare la notizia: “Siamo addolorati per l’inaspettata perdita di un marito, un padre e un nonno che ci ha insegnato a cercare sempre la magia nella vita. Ci conforta sapere che il suo lavoro come cineasta ha portato risate e felicità a un numero incalcolabile di persone nel mondo. Mentre nel nostro privato viviamo questo lutto speriamo che chi lo conosceva tramite i suoi film lo ricorderà per sempre”.
Chi era Ivan Reitman
Nato a Komarno (all’epoca Cecoslovacchia) il 27 ottobre del 1946, Reitman emigrò in Canada con la famiglia ancora bambino. Subito dopo il diploma cominciò a lavorare nel cinema. Tra questi ci furono i titoli d’esordio di David Cronenberg: “Il demone sotto la pelle” e “Rabid sete di sangue”prima della svolta arrivata con “Animal House” di John Landis.
Il film impose la stella di John Belushi. Reitman si legò subito al gruppo di attori gravitante attorno al Saturday Night Live che aveva lanciato sia John Belushi, sia Dan Aycroyd.
Bill Murray (che poi diventerà il protagonista di “Ghostbusters”) fu il protagonista del suo esordio da regista “Polpette” nel 1979. Subito dopo arrivò al cinema “Stripes – Un plotone di svitati” dove accanto a Murray c’era Harold Ramis.
Ramis, insieme a Dan Aycroyd, sarà l’autore del soggetto e della sceneggiatura di “Ghostbusters – Gli acchiappafantasmi”. Reitman diresse anche il sequel uscito in sala cinque anni più tardi. Tra le commedie di successo del duo Ramis Reitman ci sono anche”Pericolosamente insieme” e “I gemelli”.
Con Arnold Schwarzenegger girò poi “Un poliziotto alle elementari” e “Junior”. In veste di produttore (attività a cui tornò assiduamente dagli anni Novanta) firmò invece “Beethoven” e “Space Jam”.
L’amore indissolubile per “Ghostbusters”
Reitman, nel 2016 tornò al suo primo amore “Ghostbusters”, producendo il reboot poco fortunato diretto da Paul Feig. L’anno scorso ha invece prodotto il molto più apprezzato “Ghostbusters: Legacy” la cui regia è stata affidata al figlio Jason.
E proprio quest’ultimo, a proposito di “Ghostbusters: Legacy” ha raccontato che riprendere la saga del padre inizialmente l’ha intimidito: “Credevo la gente volesse rivedere solo i personaggi in quelle atmosfere e con quei costumi, non che fossero interessati alla mia visione” che alla fine ha deciso di affrontare.