PARIGI – Una vita di dolore, per la morte della figlia Marie. Salvato dalla poesia, Jean-Louis Trintignan a 81 anni racconta la propria vita. Lo fa con un’autobiografia scritta insieme al giornalista André Asséo: “Du coté d’Uzes, entretiens avec André Asséo” (“Dalle parte di Uzes. Interviste con André Asséo”), che uscirà il 10 maggio in Francia.
Un’autobiografia che ripercorre la vita dell’attore francese in ordine cronologico: la nascita a Piolenc, tra la Provenza e la Costa Azzurra, un padre sindaco socialista e agricoltore, una madre borghese e colta che avrebbe voluto una bambina, e che per questo lo vestì sempre con abiti femminili.
C’è poi il primo approccio con la recitazione, dopo aver visto L’Avaro di Molière interpretato da Charles Dullin. La storia d’amore con Brigitte Bardot, nata nel 1956 sul set di “E Dio creò la donna” e interrotta dai 28 mesi di servizio militare. I matrimoni con la regista Nadine Marquant e poi con la pilota di rally Marianne Hoepffner.
Viene quindi raccontata la passione per il personaggio di Amleto, i tanti lavori per il cinema italiano, da Il Sorpasso di Dino Risi al Conformista di Bernardo Bertolucci. Proprio durante le riprese del Conformista, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, Trintignan trovò morta il culla la piccola Pauline, sorella di Marie. Da allora, ricorda l’attore, “Nadine ed io decidemmo che avremmo vissuto solo per Marie”, che poi morì per le botte subite dal compagno Bertand Cantat.
Infine la storia delle passioni: per il legno, il vino, le auto e la poesia. Quest’ultima, per la stessa ammissione di Trintignan, lo ha salvato dal suicidio dopo la morte della figlia Marie. “La poesia è stata il rifugio che rappresentava una vita diversa
