Nel 1960, esattamente 50 anni fa, usciva nelle sale italiane “La Ciociara” il film tratto da un romanzo omonimo di Alberto Moravia, che valse alla giovanissima Sophia Loren l’Oscar come miglior attrice protagonista. Nel capolavoro di Vittorio De Sica la Loren interpretava il ruolo drammatico di Cesira. Ma la scena che valse il premio più prestigioso del cinema internazionale fu quella dello stupro subito sia da Cesira che dalla figlia tredicenne Rosetta.
Un ruolo insomma straordinario quello di questa Cesira, donna del popolo colpita e offesa due volte, che valse alla Loren tantissimi premi tra cui il David di Donatello e il Nastro d’argento e nel 1961 a Cannes anche la Palma come miglior attrice protagonista. Questo capolavoro del neorealismo italiano nasce, non a caso, in un momento forte della vita di Alberto Moravia. Ovvero quando, nel caos del dopo 8 settembre del 1943, lo scrittore si rifugia con la moglie Elsa Morante a casa della famiglia Mosilli Marrocco a Sant’Agata (Fondi) villaggio montano di pastori provenienti da Vallecorsa (Ciociaria). Probabilmente proprio in quel contesto arrivò allo scrittore notizia di fatti tragici capitati a persone del luogo e fu allora che Moravia iniziò ad abbozzare un romanzo che non superava le ottanta pagine.