
ROMA – Lโostilitร dei critici e dei benpensanti? “Mi fece star male, ma oggi non ci penso piรน – risponde, amareggiato, Lino Banfi – sono un uomo sereno e soddisfatto. La cosa che non capisco, perรฒ, รจ come mai il figlio di Dino Risi, anche lui regista, ogni volta che cโรจ una retrospettiva dedicata a suo padre, non ricorda mai il film che girammo insiemeโฆci legava una profonda amicizia e una grande stima reciproca. Si vergognerร di me?”.
La cosa che mi fa piรน piacere? “Essere amato oggi da tre generazioni e che i miei film siano apprezzati anche dai ragazzini che mi hanno invece conosciuto grazie alle serie tv”, spiega Banfi che dal 1998 interpreta il personaggio di nonno Libero nella fortunata serie di Rai Uno, Un Medico in famiglia.
Il suo segreto? “Non litigo mai con nessuno, perchรฉ quando si litiga, si perde solo tempo e si sprecano a vuoto le energie. Non bisogna mai invidiare gli altri, cโรจ spazio per tutti”.
Lโincontro piรน piacevole fatto di recente? Banfi non ha dubbi: “Quello con Zalone e Gennaro Nunziante, il regista dei suoi film. Non li conoscevo, mi offrirono una piccola parte in Quo Vado e mi hanno convinto ad accettare dopo che Checco, inginocchiato davanti a me, mi ha imitato ricordandomi che per lui e per tanti altri sono stato un maestro, il primo a portare la Puglia nella commedia italiana. Impossibile dirgli di no, รจ stato un gran piacere e lo rifarei subito”.
“ร davvero spiacevole che uno come lui, che con i suoi film che hanno incassato milioni di euro al botteghino come nessun altro in Italia, non abbia mai ottenuto premi considerevoli e che quelli dei David di Donatello (questa sera verranno assegnati a Roma, ndr) lo abbiano sempre snobbato. Lui ed io siamo nello stesso club (ride, ndr). Se fossimo allโestero, non sarebbe cosรฌ”.
