LOCARNO, 13 AGO – Con una commedia agrodolce sulla terza eta', il film franco-tedesco 'Et si on vivait tous ensemble?' (E se andassimo a vivere tutti insieme?) di Stephane Robelin, questa sera in Piazza Grande, chiude, dopo la premiazione ufficiale, il 64/mo Festival del cinema di Locarno.
Una scelta felice perche' la pellicola fa ridere in continuazione, fra surrealta' e piece dell'assurdo, ma vista in filigrana la storia e' anche molto reale e parla di come si puo' accettare, anche in allegria e soprattutto in compagnia, l'inevitabilita' della fine della vita e la malattia.
Il cast e' di altissimo livello: Geraldine Chaplin, Jane Fonda, Claude Rich, Pierre Richard, Guy Bedos e Daniel Bruhl. I primi cinque sono amici da sempre e tutti ormai accusano, in forme diverse, il peso degli anni. Claude (Rich) e' un serio cardiopatico erotomane incontenibile che il figlio piazza in una casa per anziani; Annie (Chaplin) una borghese piena di convenzioni – vuole a tutti i costi una piscina per i nipoti in giardino – e molto testarda, sposata con Jean (Bedos), militante politico che pero' deve rinunciare al suo annuale campus umanitario perche' l'assicurazione non paga piu' i rischi vista l'eta' e da' segni di irascibilita' e arteriosclerosi; Albert (Richard, che ha la demenza senile) e' il marito di Jeanne (una Fonda delicata e straordinaria) che pero' nasconde una patologia gravissima.
A causa dell'ennesimo infarto di Claude con una prostituta i cinque decidono, non senza contrasti, di vivere insieme e ne combinano di tutti i colori. Sono aiutati da uno studente di antropologia, l'attore Daniel Bruhl, che prima e' il dog-sitter, ma poi, spinto dalla Fonda anticonvenzionale e che parla del sesso liberamente, va a vivere con loro per fare la tesi compromettendo, pero', il rapporto con la fidanzata.
In una girandola di equivoci, litigi, vecchie passioni fuor di matrimonio che riemergono, la convivenza prosegue, ma la morte non perdona nemmeno una famiglia allargata e divertente che ha il coraggio di affrontare la vecchiaia con la socialita' e mettendo in campo una vera e propria 'comune' dei nostri giorni.
