Un film tributo ai B-movies dell’exploitation anni ’70 dove tutto è portato all’eccesso pur di deliziare gli amanti del pulp. Questa l’unica preoccupazione di “Machete”, tredicesimo film del texano Robert Rodriguez nato da un finto trailer che lo stesso regista assieme all’amico Quentin Tarantino aveva inserito in Grindhouse nel 2007.
L’autore di “Dal tramonto all’alba” sognava da anni di affidare al suo attore feticcio Danny Trejo, viso butterato e sguardo da killer, un ruolo da assoluto protagonista e così è stato. Gli ingredienti del death revenge movie tanto caro al cinema tarantiniano ci sono tutti: sparatorie a colpi di bazooka, sangue a profusione, arti mozzati e bellezze da capogiro. E non solo. “Machete” è un perfetto campionario di personaggi ultra-caratterizzati (dove spicca un Robert De Niro in ottima forma nonostante un ruolo da comprimario), battute al fulmicotone, citazionismo cinefilo e sequenze ultra-violente destinate a popolare l’immaginario collettivo dei fan del B-movie. Il tutto accompagnato da un cast d’eccezione (oltre al citato Robert De Niro, spiccano i nomi di Steven Seagal, Don Johnson, Jessica Alba, Lindsay Lohan solo per farvi un’idea), perfettamente orchestrato dal folle genio di Rodriguez.
Trama. Creduto morto dopo aver assistito all’uccisione della moglie da parte del narcotrafficante Torrez (Steven Seagal), l’ex agente federale messicano Machete (Danny Trejo) vive clandestinamente in Texas lavorando come operaio. Assoldato da uno spietato uomo d’affari (Jeff Fahey) per eliminare il senatore ultrarazzista McLaughlin (Robert de Niro), politico che ha fatto della lotta agli immigrati messicani la sua bandiera, Machete è vittima di un machiavellico complotto in cui si ritrova invischiata anche l’agente della squadra anti-immigrazione Sartana Rivera (Jessica Alba). I cattivi, come da copione, sono destinati a pagarla a caro prezzo…
Puro intrattenimento. Un film semplicemente perfetto nel suo genere grazie alle indiscusse doti tecniche di Rodriguez (montaggio e fotografia sempre di altissimo livello) che gioca con lo spettatore dal primo all’ultimo minuto di proiezione. In “Machete” ogni singola inquadratura è concepita per divertire, sorprendere e stupire gli amanti del B-movie. La trama è soltanto un mezzo per dar vita ad un fumetto su celluloide, 105 minuti di follia, humour e violenza pulp esasperata fino al parossismo. Quanto al cast, da applausi la prova fornita dal machissimo Danny Trejo, così come le interpretazioni dei due fedelissimi di Rodriguez, Cheech Marin e Tom Savini. L’importante ovviamente è mettere da parte ogni critica contenutistica e stare al gioco. Qui signori siamo dinanzi a un western in salsa exploitation – con tanto di allegoria socio politica – che è già cult. Astenersi detrattori di Tarantino e fan del duo Moretti/Muccino. Muchas gracias señor Rodriguez!