LOS ANGELES, 25 AGO – Tim Burton, il regista delle favole dark, oggi compie 53 anni e con l'avanzare dell'età le sue passioni non sono cambiate: quella per il disegno ad esempio, il regista disegna ancora tantissimo, proprio come quando di anni ne aveva 13.
Il racconto di quel periodo, in una mostra che celebra la sua ascesa professionale ora di stanza al Lacma di Los Angeles, è affidato in parte alla sua insegnante Doris Adams: ''Disegnava. Non potete immaginare quanto e cosa. E io lo lasciai fare''.
Il videoclip dell'intervista è trasmesso da una video-guida che integra il viaggio attraverso i costumi di Batman Returns e le bambole della Sposa Cadavere, mentre si cammina immersi in un'atmosfera piacevolmente grottesca, tra le illustrazioni di Edward mani di forbice (aveva già il volto di Johnny Depp), Catwoman (poi interpretata da Michelle Pfiffer), del Jocker (Jack Nicholson) o di The Penguin, poi brillantemente messo in scena da Denny De Vito.
Nato e cresciuto a Burbank, un sobborgo di Los Angeles, Tim Burton ha sempre sentito il bisogno di evadere: da un ambiente di periferia e da un disagio sociale di comunicazione che lui stesso ha raccontato, e il terreno migliore per farlo era il disegno.
''Ringrazio la mia insegnante, che quando avevo 13 anni guardando i miei disegni mi ha detto stupita e forse un po' spaventata ''non dovresti disegnare così'', ma non mi ha mai forzato a fare diversamente – ha raccontato il regista – Io non pensavo all'arte, non pensavo a una destinazione per quei disegni. Era il mio modo di evadere. Comunicare con le persone non è facile per me e i disegni, le illustrazioni di quello che ho in mente sono fondamentali anche oggi nel mio lavoro, perché descrivono esattamente quello cui sto pensando per un personaggio, una storia. Nei disegni c'è il tuo background, come sei cresciuto''.
Ed e' anche per questo che le favole, soprattutto quando fanno paura, sono fonte primaria di ispirazione: ''Le favole rappresentano la vita, e sono fondamentali per i bambini come per gli adulti. E penso che dovremmo sempre avere paura dei mostri non importa se siamo cresciuti. Per me la paura è sempre stata importante – ha spiegato il regista – I bambini amano le favole e soprattutto i mostri perché rappresentano quella parte più astratta della vita che non riescono a capire. Alcune persone, quando crescono, dimenticano la paura, e dimenticano le favole''.
E quale fonte migliore di ispirazione se non i contrasti, il dinamismo, le luci e le ombre tipiche dell'espressionismo tedesco? Le sue scenografie sono un tributo a Fritz Lang e i suoi personaggi, in costante disagio sociale esprimono i loro stati d'animo con corpi deformi, strani e talvolta divertenti: ''Edward mani di forbice – si legge in un testo autografo con appunti scritti dal regista – ha un'immagine apparentemente spaventosa ma è ingenuo come un bambino''.
Il regista di Alice in Wonderland e de La Sposa Cadavere (per cui ricevette la nomination agli Oscar) si sta preparando per tornare sul grande schermo con due nuovi progetti: ''Abraham Lincoln: Vampire Hunter'' un thriller in cui la madre del presidente Lincholn viene assassinata da una creatura soprannaturale in uscita negli Stati Uniti il 22 giugno 2012, e Frankenweenie, tratto dall'omonimo cortometraggio che realizzò nel 1984, all'età di soli 26 anni.
