L’infezione può essere trasmessa anche con dosi molto basse e ha un periodo di incubazione che va dai 3 agli 8 giorni. Nel 2/7% di tutte le infezioni di escherichia coli c’è il rischio di essere colpiti dalla pericolosa sindrome emolitico-uremica (Seu), che provoca gravi insufficienze renali quando è il sangue a essere attaccato. Nel cervello provoca paralisi e coma. Nell’intestino diarrea e vomito. Ultima e terribile incertezza è che a essere maggiormente colpiti non siano bambini e anziani, il cui sistema immunitario è più fragile. Stavolta le vittime sono in prevalenza donne, adulte. Anche qui si brancola nel buio. Ragionevolmente, a livello statistico sono proprio le donne, cui è affidato il compito di preparare i pasti, che verosimilmente hanno più opportunità di venire a contatto con i cibi incriminati. Non va sottovalutato il fatto che mangiano preferibilmente frutta e verdura per ragioni di dieta. Non va nemmeno esclusa una ipersensibilità alle tossine.
Come difendersi dall’attacco dei batteri? Regole semplici di elementare profilassi: lavare bene frutta e verdura, sbucciare la frutta, separare i coltelli tra carne cruda e cotta, lavarsi le mani, cambiare spesso asciugamani ecc. Se si è in Germania o addirittura ad Amburgo, almeno per questo periodo, mangiare pomodori, insalate e soprattutto cetrioli crudi sarebbe da incoscienti.
