GINEVRA – Il suo corpo senza vita è stato ritrovato alla periferia di Ginevra. Adeline Morel, 34 anni, assistente sociale dell’Ospedale universitario di Ginevra e madre di una bimba di 8 mesi, è stata uccisa dallo stupratore seriale che doveva scortare al corso di recupero. Giovedì la donna ha caricato in auto il detenuto Fabrice Anthamatten per accompagnarlo alle lezioni di ippoterapia per il reinserimento sociale, ma non è mai giunta a destinazione. Anthamatten, che stava scontando 10 anni nel carcere di Champ-Dollon per aver violentato due donne, è ora in fuga ed è ricercato anche in Germania.
Il corpo di Adeline è stato ritrovato non molto lontano dal maneggio di Versoix, dove i due erano diretti. L’evaso, che ha doppia nazionalità franco-elvetica, era stato condannato nel 2001 a cinque anni di reclusione per aver stuprato una donna a Ginevra. Mentre si trovava in libertà provvisoria, violentò, sempre nel 2001, una seconda donna in Francia, dove è stato condannato a 15 anni di reclusione.
Da tempo in Svizzera si protesta contro un sistema giudiziario ritenuto troppo “morbido” con i carcerati, specie quelli reclusi per reati sessuali. Adeline non è la prima sfortunata vittima del genere: a maggio scorso una ragazza di 19 anni venne assassinata in condizioni simili. Il killer, appena liberato dopo aver scontato una condanna per stupro e omicidio, aveva trovato subito un’altra vittima sulla quale accanirsi. Ora, dopo aver presentato le scuse alla famiglia di Adeline, il governo del Canton Ginevra ha bloccato, a tempo indeterminato, i permessi dei detenuti.