ROMA – L’epidemia da E.coli, il batterio killer che ha fatto in pochi giorni almeno 18 morti, continua a fare paura nel nord Europa, anche se secondo un medico di Amburgo la sua diffusione si sta “stabilizzando”. Mentre l’Oms ha reso noto che i Paesi colpiti sono 12 (oltre alla Germania, Austria, Gb, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti), in Italia il ministro della Salute Ferruccio Fazio esclude che “prodotti contaminati arrivino sui nostri mercati” e conferma “la situazione è sotto controllo”.
In Italia, insomma, non c’è alcun problema e vanno frenati gli allarmismi, anche se il ministero della Salute ha riferito che è stata segnalata la presenza del batterio di E.coli in un salame di cervo prodotto da noi: “Qualsiasi correlazione con l’epidemia nella zona di Amburgo è altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza”, spiega la nota.
Buone notizie arrivano dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), sede del laboratorio europeo di riferimento per l’Escherichia coli in campo veterinario, secondo cui “le indagini di laboratorio non hanno supportato l’ipotesi dei vegetali contaminati quale fonte di infezione”. Da qui la rassicurazione ai consumatori e alle molte associazioni di categoria che chiedono il blocco dell’import di frutta e verdura dalla Ue: “non è giustificato l’allarmismo verso il consumo di ortaggi, soprattutto quelli prodotti in Italia”, dicono gli esperti dell’Iss. Su questo fronte, comunque, Fazio ha chiesto agli Uffici sanitari di frontiera di “potenziare i controlli sugli alimenti importati” e ha dato disposizione ai Nas di “intensificare i controlli sui rivenditori di frutta e verdura”, obbligati ad apporre il cartellino con il luogo di origine della merce in vendita.
“Non ci sono problemi con le verdure nel nostro paese, nè cotte nè crude”, ha insistito il ministro della Salute, “i problemi sono circoscritti alla zona di Amburgo dove cioè è partita la contaminazione, serve quindi qualche precauzione per chi si reca in quell’area. In Italia è necessario seguire le normali precauzioni che vanno sempre e comunque prese: dal lavarsi le mani al lavare bene frutta e verdura”.
Guardando all’estero, in Germania il livello di allarme è ancora alto e le autorità hanno invitato la popolazione a donare il sangue che sta iniziando a scarseggiare. La Bild ha citato nuovi casi d’infezioni di tipo secondario causate dalla trasmissione del batterio da persona a persona, anche senza cioè aver mangiato vegetali sospetti. Quanto ai riflessi politici, rimane alta la tensione tra Ue e Russia per il blocco di quest’ultima all’import dei vegetali provenienti dall’Unione Europea. Decisione considerata dalla Unione non “compatibile” con le regole del Wto.
Intanto il ministro Fazio ha detto di essere pronto a riferire in Parlamento sul cosiddetto batterio killer non “appena tale richiesta sarà formalizzata”. Lo precisa il ministero della Salute in una nota in relazione alle reiterate richieste del senatore Nello Di Nardo (Idv).