LONDRA – I resti di un pasto cannibale in epoca glaciale sono stati trovati da alcuni scienziati britannici: i resti di tre corpi umani, tra cui figura anche un bambino di tre anni sono il frutto di un ‘pasto’ – forse rituale – consumato da altri homo sapiens. Nel Regno Unito preistorico si praticava dunque il cannibalismo.
“L’elemento più sinistro”, ha spiegato al Daily Telegraph il professor Chris Stringer, paleontologo del Natural History Museum di Londra, “è che si tratta di gruppi di cacciatori-raccoglitori abbastanza sofisticati: molto simili a noi”.
Questi uomini delle caverne fabbricavano infatti attrezzi, dipingevano le pareti delle loro abitazioni e seppellivano con grande attenzione e rispetto i loro morti. Non erano dunque dei selvaggi. Sapevano dunque molto bene quello che stavano facendo quando uccidevano e macellavano le carni dei loro simili.
“Il cannibalismo – prosegue Stringer – era un ottimo metodo per eliminare gruppi antagonisti e allo stesso tempo produrre cibo”. La vita a quei tempi era infatti dura. La Gran Bretagna stava emergendo dal periodo glaciale e le risorse erano scarse. I resti dei tre cadaveri, ritrovati nel 1987 presso la Gough’s Cave del Somerset, mostrano però che gli assalitori fabbricarono delle tazze con i teschi delle loro prede, suggerendo quindi l’ipotesi di una connotazione rituale.
