“Vorrei che questo grande dolore almeno potesse servire a renderli più umani nei confronti degli italiani, che potesse servire a evitare che altri passino quello che ha passato mio figlio. Vorrei almeno questo”. Lo dice Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi, 31 anni, il carpentiere morto il 25 agosto nel carcere di Grasse dove si trovava da cinque mesi.
La donna è in Francia con alcuni parenti, in attesa dell’autopsia: ”Dovrebbe esserci domani anche se pensavamo ci fosse oggi. Non ho capito se c’è stato uno slittamento o se c’è stata solo un’incomprensione fra noi e le autorità francesi”.
All’esame autoptico dovrebbe partecipare anche un consulente della famiglia Franceschi: ”Abbiamo incaricato un medico legale torinese che è già in viaggio per Nizza. Il console e il nostro avvocato sono in contatto con la procura per l’autorizzazione. Speriamo. Per ora, le autorità francesi non ci sono state troppo vicine. Il console sì, lui e l’avvocato che stava già seguendo mio figlio dopo l’ arresto ci stanno dando una grossa mano”.
