E’ iniziato a Londra il processo che vede Jack Tweed accusato di stupro. Il vedovo di Jade Goody, morta di cancro lo scorso anno e che fece degli ultimi mesi di vita un reality tv i cui introiti dovevano assicurare un futuro alle sue figli, è stato chiamato in causa da una studentessa di 20 anni, che davanti ai giudici ha confermato di essere stata violentata da Jack, appena sei mesi dopo la morte di Jade.
La presunta vittima ha raccontato in aula di aver incontrato l’uomo e altri suoi amici, tra cui Anthony Davis e William Cole, in un club di Londra. La studentessa ha ammesso di aver preso una piccola dose di cocaina, ma di un aver bevuto alcolici, e di aver accettato l’invito di Tweed a seguirlo con le sue amiche nel suo appartamento a Repton Park, dove vivono la maggior parte dei giocatori di calcio.
Qui si è consumato lo stupro. La giovane ha dichiarato di essere stata portata con violenza nella camera da letto di Jake dove prima è stata messa spalle al muro, mentre Davis teneva la porta chiusa e impediva agli amici della ragazza di entrare: «Non preoccuparti Jack – ripeteva Davis – ho la porta. Fai quello che devi fare». E poi, mentre la studentessa gridava Tweed l’ha scaraventata sul letto, le ha tolto le mutandine e l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale. Davis guardava e ripeteva continuamente «Ti è piaciuto?». Poi l’offerta da parte di Jake di avere un rapporto a tre.In questo memento la presunta vittima è stata costretta ad avere un rapporto orale con Davis e uno con Chigwell.
Davati alla giuria la giovane donna ha detto tra le lacrime: «Non ero in grado di muoversi o dire qualcosa. Era congelata dalla paura». Quando i suoi amici sono riusciti ad aprire la porta hanno trovato Jake con i boxer sulle caviglie. La ragazza avrebbe detto di volersene andare immediatamente, ma Davis l’avrebbe fermata dicendo: «Non abbiamo finito».
Con difficoltà la presunta vittima è riuscita a fuggire e a denunciare la notte stessa la violenza.
In Tribunale c’erano anche gli imputati. Tweed non ha lasciato trapelare nessuna emozione. Si è solo difeso dicendo che quella notte era ubriaco e di aver avuto un breve rapporto sessuale, consensuale ha sottolineato, con la ragazza, ma di non averlo portato a termine perché si è sentito male.
