ROMA – Acqua, profumi, creme in aereo sono un problema dal 2006 a questa parte per via dell’allarme terrorismo, ma dal 29 aprile in molti paesi le norme torneranno ad essere meno severe. Peccato che per l’Italia non sarà così, come in Francia, Inghilterrra Usa e Canada che vogliono restare alle regole usate finora e che hanno fatto file lunghe ai metal detector degli aeroporti di tutto il mondo.
Le nuove norme europee danno la possibilità di portare in aereo liquidi, aerosol e gel sottoposti a controllo o che siano dispensati, come medicinali, latte e altri prodotti per l’infanzia.
Il punto è che per chi verrà da Paesi extra-Ue e in transito in uno scalo europeo viene eliminato il limite di 100 millilitri (e quello equivalente di 100 milligrammi) per liquidi, medicinali e cosmetici.
«Le apparecchiature che controllano i liquidi non danno ancora garanzie sufficienti in termini di individuazione delle sostanze», spiega al Giornale Daniele Carrabba, direttore centrale del coordinamento aeroporti dell’Enav, il nostro Ente nazionale per l’aviazione civile.
Quindi per chi passa da Roma deve stare attento a lasciare la sua bottiglia messa nel bagaglio a mano se supera i fatidici 100 millilitri.
