Un sexy spot di Liaison Dangereuse, azienda d’intimo tedesca, in cui il niqab, il classico velo arabo che copre completamente il corpo delle donne, è associato alla sessualità e alla sensualità femminile diventerà un film. Le polemiche e l’indignazione dimostrate alcuni mesi fa, in occasione della messa in rete su alcuni siti on line dello spot, sono destinati a fare ancora più rumore.
I primi secondi dello spot traggono in inganno.Sembra la solita reclame occidentale in cui si usa il nudo femminile per promuovere lingerie. Protagonista Miriam Wimmer, famosa modella tedesca dai capelli scuri, che dopo essere uscita dalla doccia e aver applicato il mascara sulle sue ciglia, comincia a indossare intimi provocante. La ragazza guarda compiaciuta le sue avvenenti forme mentre una musica mediorientale accompagna le immagini. A questo punto la sorpresa: la modella s’infila il niqab che velocemente copre il corpo della donna lasciando scoperti solo gli occhi. Una frase compare sullo schermo: «Erotismo per tutti. Ovunque».
L’essenza e la bellezza di una donna non dipendono da ciò che indossa esteriormente. Questo il messaggio forte e chiaro dello spot. Tuttavia parte della comunità musulmana ha dato una diversa lettura allo spot. Le critiche principali sono giunte dai religiosi islamici che vivono in Europa e che non hanno gradito l’accostamento tra il niqab e la sessualità. Sconcerto è stato avvertito anche da studiosi occidentali. Ad esempio Hanne Nabintu Herland, esperta di religioni, ha dichiarato alla tv norvegese TV2 Nyhetene che questa réclame banalizza e denigra un vestito che fa parte della cultura musulmana: «E’ sbagliato associare il vestito arabo alla sessualità e non alle virtù e alla morale» ha affermato la studiosa norvegese.
I mass media francesi, invece, si chiedono se uno spot del genere possa mai essere trasmesso nel paese transalpino visto che proprio in questi giorni l’Assemblea Nazionale è pronta a discutere una legge che dovrebbe vietare alle donne d’indossare il velo integrale. I commenti degli utenti del sito web France 24 sono stati i più disparati: «Questa è una pubblicità che offende le donne musulmane e dà una brutta immagine del velo integrale» scrive un lettore sul sito francese. Di diverso avviso un altro utente che dopo aver sottolineato l’intolleranza di alcuni musulmani, taglia corto: «I tedeschi che hanno ideato queste pubblicità giocano col fuoco. Un giorno si morderanno le mani».
rmania: polemiche e indignazione
per lo spot sul «sexy niqab»
La provocatoria reclame di Liaison Dangereuse, che associa il velo arabo alla sessualità, sbarca nei cinema
MILANO – Qualche mese fa, quando per la prima volta apparve su alcuni siti online tedeschi, provocò polemiche e indignazione. Adesso, secondo quanto scrive il sito web dell’emittente francese France24 , è pronto a sbarcare nei cinema teutonici ed è destinato a fare ancora più rumore. E’ il provocatorio spot sexy di Liaison Dangereuse, azienda d’intimo tedesca, in cui il niqab, il classico velo arabo che copre completamente il corpo delle donne, è associato alla sessualità e alla sensualità femminile.
IMMAGINI – Chi osserva i primi secondi dello spot può pensare che si tratta della solita pubblicità occidentale in cui si usa il nudo femminile per promuovere un prodotto. Protagonista della réclame è Miriam Wimmer, famosa modella tedesca dai capelli scuri che dopo essere uscita dalla doccia e aver applicato il mascara sulle sue ciglia, comincia a indossare lingerie provocante. La ragazza guarda compiaciuta le sue avvenenti forme mentre una musica mediorientale accompagna le immagini. A questo punto la sorpresa: la modella s’infila il niqab che velocemente copre il corpo della donna lasciando scoperti solo gli occhi. Una frase compare sullo schermo: «Erotismo per tutti. Ovunque».
SCOPI E POLEMICHE – La réclame intende promuovere un messaggio chiaro e positivo: l’essenza e la bellezza di una donna non dipendono da ciò che indossa esteriormente. Tuttavia parte della comunità musulmana ha dato una diversa lettura allo spot. Le critiche principali sono giunte dai religiosi islamici che vivono in Europa e che non hanno gradito l’accostamento tra il niqab e la sessualità. Sconcerto è stato avvertito anche da studiosi occidentali. Ad esempio Hanne Nabintu Herland, esperta di religioni, ha dichiarato alla tv norvegese TV2 Nyhetene che questa réclame banalizza e denigra un vestito che fa parte della cultura musulmana: «E’ sbagliato associare il vestito arabo alla sessualità e non alle virtù e alla morale» ha affermato la studiosa norvegese. I mass media francesi, invece, si chiedono se uno spot del genere possa mai essere trasmesso nel paese transalpino visto che proprio in questi giorni l’Assemblea Nazionale è pronta a discutere una legge che dovrebbe vietare alle donne d’indossare il velo integrale. I commenti degli utenti del sito web France 24 sono stati i più disparati: «Questa è una pubblicità che offende le donne musulmane e dà una brutta immagine del velo integrale» scrive un lettore sul sito francese. Di diverso avviso un altro utente che dopo aver sottolineato l’intolleranza di alcuni musulmani, taglia corto: «I tedeschi che hanno ideato queste pubblicità giocano col fuoco. Un giorno si morderanno le mani».
