Può darsi che la pacchia per i giovani e meno giovani che da Francia, Belgio e Germania si recano a Maastricht, in Olanda, per comprare e consumare legalmente la marijuana stia per finire. La cittadina nel sudest dell’Olanda è sottoposta ad una invasione annuale di due milioni di persone che vi si recano da ogni dove con l’unico scopo di comprare ”erba” nei 13 ”coffee shop” autorizzati.
E’ questa una attrazione turistica di cui Maastricht ed altre cittĂ di confine olandesi farebbero volentieri a meno. I ”turisti dell’erba” hanno infatti aumentato grandemente il traffico automobilistico cittadino e fatto notevolmente salire il tasso di criminalitĂ , Stanche di questa situazione le autoritĂ cittadine vorrebbero rendere la marijuana accessibile solo ai cittadini olandesi.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, che in questo caso sarebbero le norme comunitarie di libero scambio. La richiesta di Maastricht sta seguendo l’iter legale nei tribunali, e molti osservatori attendono di vedere se la Corte Europea di Giustizia farĂ un’eccezione, ovvero se consentirĂ che le preoccupazioni per la sicurezza in un Paese possano passare sopra le garanzie comunitarie la libera circolazione di beni e servizi.
Le autoritĂ cittdine di Maastricht non hanno tutti i torti, come gli altri centri confinanti. Il tasso di criminalitĂ di Maastricht è tre volte piĂą alto di quello delle altre cittadine di simili dimensioni. Ma quello che piĂą preoccupa sono i criminali che vogliono profittare della situazione. ”La massa di ‘turisti dell’erba’, dice Gerd Leers, che è stato sindaco di Mastricht per otto anni, ”vengono qui a vendere la loro roba, e non soltanto marijuana ma anche droghe pesanti”.
Secondo Leers non sarĂ facile che la corte europea proibisca la vendita agli stranieri, ma il mese sorso Maastricht ha segnato un punto a suo favore. L’avvocato generale della Corte Europea di Giustizia, Yves Bot, ha presentato un parere secondo cui ”i narcotici, inclusa la marijuana, non sono beni come glialtri e il loro uso non può trarre vantaggio dalla libertĂ di movimento garantita dalla legge europea”.
Leers ha definito il parere di Bot ”molto incoraggiante”, ma i proprietari dei ”coffee shop” dove si vende l’erba la vedono differentemente. ”Non ci riusciranno mai – ha detto il loro portavoce John Deckers – perchè sarebbe una discriminazione nei confronti degli altri cittadini europei”.
