GINEVRA – Filmata dalla televisione svizzera, la morte a Zurigo di un uomo afflitto da depressione, con l’aiuto dell’associazione di assistenza al suicidio Exit, rischia di riaprire il dibattito sulle attività di queste associazioni della Confederazone.
Lo scrive il quotidiano svizzero Le Matin. Le telecamere hanno filmato l’ultimo capitolo della vita di André Rieder, uomo di 56 anni afflitto da sindrome maniaco-depressiva, per un documentario in programma alla Televisione svizzera tedesca, racconta la stampa. L’uomo ha contattato l’associazione Exit nel marzo 2010 e dopo otto mesi ed un’inchiesta, l’associazione ha accettato di accompagnarlo alla morte.
Ma dalle immagini l’uomo non sembrerebbe malato e la trasmissione riapre il dibattito sulla liceità di fornire assistenza al suicidio anche ai malati di mente, accettata dal Tribunale federale svizzero ad alcune condizioni, precisa Le Matin. Il giorno previsto per morire, André Rieder mangia insieme al migliore amico in un ristorante, si reca al museo per una mostra su Picasso e poi alle ore 18 entra nei locali di Exit, a Zurigo, per bere il cocktail fatale.
“Accompagnare alla morte un malato di mente, una persona depressa, è delicato” riconosce il presidente della sezione romanda di Exit Jerome Sobel. Ma ”alcune malattie psichiche sono come un cancro dell’anima e possono risultare incurabili”, ha spiegato citato da Le Matin.