BRUXELLES – Mohamed Abrini, ritenuto uno degli attentatori di Parigi, è stato arrestato nel pomeriggio di oggi 8 aprile dalla polizia belga. Non solo a Parigi ma anche a Bruxelles…Abrini sarebbe infatti l’uomo col cappello, ovvero il terzo uomo dell’attacco all’aeroporto di Zaventem, del quale la polizia belga aveva diffuso un filmato proprio nelle ultime ore dopo la sua fuga dall’aeroporto.
Abrini, sempre secondo quanto riferisce la tv belga Vrt, sarebbe stato arrestato nella zona di Anderlecht, un quartiere periferico di Bruxelles adiacente a Molenbeek. Con la sua cattura si è definitivamente stretto il cerchio attorno agli attentatori di Parigi. Abdeslam Salah, infatti, era stato catturato qualche settimana fa (nel giorno precedente agli attentati di Bruxelles) dopo un blitz nel quartiere di Moleenbeck. Di Abrini, però, i poliziotti non avevano trovato tracce. Sul terrorista grava anche l’accusa di aver avuto un ruolo anche nel doppio attentato alla metropolitana e all’aeroporto della capitale belga. Potrebbe infatti essere lui, ma mancano ancora le conferme della polizia, il famigerato “uomo col cappello” dell’attentato all’aeroporto di Bruxelles. Lo riferiscono le tv Vrt e Rtbf.
Anche una seconda persona è stata arrestata nel blitz che ha portato alla cattura di Abrini: forse si tratta della persona vista insieme a Khalid El Bakraoui alla metro Pétillon prima dell’attacco alla stazione Maelbeek a Bruxelles
Su Abrini pendeva da tempo un mandato di arresto internazionale. Abrini, 31 anni, era stato filmato l’11 novembre 2015, due giorni prima degli attacchi a Parigi, intorno alle 19 assieme a Salah Abdeslam nella pompa di benzina a Ressons, sull’autostrada in direzione di Parigi. Il terrorista arrestato oggi era al volante della Renault Clio usata negli attentati.
Così Panorama in un articolo di alcuni giorni fa ha presentato Abrini:
Mohamed Abrini, 31 anni, franco-marocchino, è rimasto l’ultimo del commando degli attentati del 13 novembre a Parigi a sfuggire alla polizia. Ed è anche l’uomo più misterioso, quello apparso ovunque – dalla Siria, a Parigi, a Bruxelles – e subito dopo svanito nel nulla. Fra gli interrogativi che pesano su questo complice e amico fidato di Salah Abdeslam, c’è quello della sua partecipazione diretta agli attentati di Parigi a novembre, un mese nel quale Abrini si sarebbe dovuto sposare. A Molenbeek, dove vive da ragazzino, è per tutti “Brioche”, il garzone della boulangerie adesso fallita. Altri lo ricordano ladruncolo e scippatore che ha fatto il salto di qualità dopo un colpo da 200.000 euro. Nel mandato d’arresto, dopo i furti, i danneggiamenti, la detenzione di stupefacenti, figura ora l’accusa di complicità in preparazione degli attentati del 13 novembre. E c’è la segnalazione di un viaggio in Siria nel giugno scorso, durante il quale non si sa bene cosa abbia fatto, forse un percorso sulle tracce del fratello Souleymane, morto da jihadista.