Un appartamento di 90 metri quadri nel pieno centro di Milano a solo 365 euro al mese. Sono gli affitti a prezzi stracciati per le case del Comune. Era il 2007 quando a Palazzo Marino scoppiò il caso Affittopoli. Fu allora, nel pieno della polemica politica suscitata dalla lista degli affitti di immobili comunali a prezzi stracciati, che Palazzo Marino promise massima trasparenza.
La promessa che si è concretizzata nella giornata di martedì quando, quasi quattro anni dopo, sul sito del Comune sono stati pubblicati oltre 700 indirizzi con relativi canoni. Dentro c’è di tutto: dall’appartamento di 90 metri quadrati con vista Duomo a 365 euro al mese fino ai negozi in Galleria, dalle tante sedi di associazioni in pieno centro ai terreni, dagli orti fino alle scuole.
Tutto in trasparenza tranne i nominativi degli intestatari. Questione di privacy. Ma la scelta, almeno per quanto riguarda gli spazi commerciali, è contestata dal candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Pisapia, che avrebbe voluto sapere anche a quando risalgano le firme dei contratti: “Non si può parlare di operazione trasparenza”, dice. E attacca: “La lista è uno schiaffo in faccia ai moltissimi cittadini in difficoltà che non riescono a trovare casa in affitto”.
Così, per un’abitazione da 130 metri in Galleria Vittorio Emanuele si pagano 992 euro al mese. Per un mini appartamento in via Foscolo, 151. Invece 76 metri in via Dogana costano 207 euro al mese. Per 96 metri in Ripa di Porta Ticinese si pagano 1.325 euro all’anno, non al mese. Tanti indirizzi, che compaiono come uffici, sono le sedi di associazioni a canoni ridotti. Anche se, in casi come Anpi (20mila euro all’anno) o Aned (2.988), l’affitto è stato aggiornato con il trasferimento in via San Marco.