L’ex direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino, è stata arrestata stamani insieme ad alcune altre persone nell’ambito di una indagine sulla sanità pugliese sulle intercettazioni negli uffici dell’azienda sanitaria.
L’ex “Lady Asl”, coinvolta anche nelle inchieste che riguardano gli scandali della sanità pugliese legati a Gianpaolo Tarantini, si trova ora agli arresti domiciliari: le sono contestati i reati di falso e peculato.
La vicenda è relativa alla cosiddetta ‘”spy story”: per bonificare alcuni uffici della Asl Bari dalla presenza di eventuali microspie installate dalla magistratura barese furono liquidati 72 mila euro.
Per la bonifica degli uffici (uno della Cosentino e uno di un funzionario per ora irreperibile) la procura ipotizza, i reati di peculato e falso nel confronti di Cosentino, che dispose i controlli, dell’imprenditore Antonio Coscia, che compì le bonifiche, e per un altro funzionario della Asl, che liquidò un compenso.
Secondo l’accusa, Cosentino e Coscia il 25 giugno 2008 si sono appropriati di 24 mila euro attraverso l’emissione di una delibera dirigenziale con la quale la Asl affidava fittiziamente alla Ags Netcom di Coscia di compiere “un servizio di valutazione e monitoraggio della sicurezza informatica e rispetto della privacy per le strutture amministrative”, attività (mai eseguita) che in realtà era già stata affidata in precedenza ad un’altra società.
Tre mesi dopo, il 16 settembre, a Coscia il funzionario della Asl irreperibile liquidò la somma di 48 mila euro, affidando altri servizi di monitoraggio sulla sicurezza informatica. Per la procura, le somme stanziate «servivano per compensare Coscia di servizi personali e servizi volti ad ostacolare le indagini effettuate dalla procura di Bari».
Domiciliari anche per Giuseppe Leonardelli, già direttore sanitario dell’azienda e presidente della commissione per il concorso di primario di Allergologia ad Altamura.
Ai domiciliari è finito anche il primario che vinse la prova Eustachio Nettis. Quest’ultimo è coinvolto in un’altra inchiesta: questa seconda indagine riguarda presunte irregolarità nella selezione pubblica per l’incarico di direttore medico della struttura di allergologia e immunologia clinica presso l’ospedale di Altamura.
Sono otto le persone a cui sono state notificate le misure cautelari (arresti domiciliari o obbligo di dimora). Agli arresti domiciliari sono finiti, oltre a Cosentino, Lonardelli e Nettis: Antonio Poscia, rappresentante della Ags Netcom srl, e Leonardo Digirolamo, di 67 anni, avvocato e dirigente dell’ufficio legale dell’Asl Bari.
Sono stati sottoposti al divieto di dimora, rispettivamente a Caserta e Civitanova Marche, Agostino Cirillo, di 61 anni, primario di allergologia dell’ospedale di Caserta, Stefano Pucci, di 44, primario di allergologia a Civitanova Marche e Vito Modesto Mastrangelo, di 63, funzionario dell’Asl di Altamura (Bari), a cui è stato imposto il divieto di dimora a Gravina in Puglia (Bari).