NAPOLI – Durante l’ennesima lite ha messo una busta di plastica in testa alla fidanzata, l’ha picchiata e se ne è andata, lasciandola chiusa in casa. E’ successo nel quartiere Avvocata di Napoli. Qui il giovane aguzzino di 20 anni è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona.
Vittima dell’aggressione, una delle tante subite nel tempo, la fidanzata di 26 anni. E’ stata lei a chiamare aiuto con una concitata telefonata al 112 in cui non è riuscita neppure a dare ai carabinieri le corrette indicazioni sul luogo dove era stata segregata. Alla fine, grazie anche alle urla della giovane, i militari sono riusciti a individuare l’abitazione.
La porta era chiusa e i militari hanno cercato di calmare e rassicurare la ragazza. Poco dopo si è presentato il fidanzato che è stato bloccato e perquisito. Nelle tasche i carabinieri gli hanno anche trovato alcuni grammi di droga.
E’ stata la donna a indicare alle forze dell’ordine il suo aguzzino e a spiegare l’accaduto. Dagli accertamenti è anche emerso che le violenze andavano avanti da tempo. La ragazza ha riportato lesioni giudicate dai sanitari guaribili in 10 giorni. Il giovane aguzzino è finito in carcere a Poggioreale.
FEMMINICIDI – Fortunatamente quello di Napoli non è un femminicidio, ma “solo” uno dei molti casi di violenza domestica a danno della donna di casa. Per quanto riguarda, invece, le donne uccise dai loro compagni, ex o mariti, solo nel 2015 in Italia ci sono stati 128 i casi di femminicidio accertati. E il numero potrebbe presto essere superato, se si considera che nei primi 40 giorni del 2016 si contano già dieci vittime, con una media tragica di una donna uccisa ogni tre giorni.
Omicidi che creano anche orfani: dal 2000 ad oggi sono 1.628 i bambini rimasti senza genitori a crescergli dopo che la madre è stata uccisa, spesso per mano dello stesso padre.