GENOVA – Ha dato la caccia agli scippatori sui bus di Genova per 30 anni, fotografandoli e segnalandoli alle autorità . Ora Giancarlo Sanna, per tutti il “cacciatore” di scippatori dei bus Amt, va in pensione a 74 anni. Per festeggiare i suoi 30 anni da volontario in giro per i mezzi di Genova e contro gli scoppi, gli è stata regalata una grande torta decorata con il modellino di un bus.
Il pensionato nemico numero 1 dei manolesta, scrive l’Ansa, ha festeggiato così in un ristorante di Sant’Alberto di Bargagli, la fine della sua attività di ‘cacciatore’ di scippatori sugli autobus.
“Basta con i servizi di vigilanza, adesso il bus lo prendo solo da passeggero perché non ho più l’età ”,
racconta Sanna, un e operaio nel porto di Genova, appassionato di fotografia che ha cominciato a fotografare e braccare i borseggiatori quando un ladro a bordo di un bus derubò e ferì la moglie:
“Accadde trent’anni fa, da quel giorno ad ogni minuto di tempo libero l’ho dedicato a fermare borseggiatori”. Ladri che conosce uno ad uno. “A quei tempi imperversavano i cileni, poi sono arrivati gli italiani e i magrebini, quindi gli slavi, ora a rubare sui bus sono quasi tutti rumeni”.
Sanna da ragazzo sognava di fare il carabiniere, ma ogni tentativo di arruolarsi è fallito. Così ha deciso di contrastare i ladri da cittadino. Spesso fianco a fianco con i Carabinieri, che ne riconoscono il patrimonio di conoscenza e molte volte lo hanno ‘arruolato’ in qualità di consulente:
“Quanti borseggiatori avrò fatto arrestare o fermato? Tanti, tantissimi, cinquecento, mille, forse di più. In certi giorni 3 o 4, in altri uno”.
Per la sua attività Sanna, che abita nel quartiere di Marassi, a due passi dallo stadio, è stato più volte aggredito e talvolta ha subito minacce di morte:
“Le mie soddisfazioni? il grazie dei cittadini presi di mira dai ladri”.
Un anno fa ha ricevuto da Amt il regalo più bello. Dopo tanti in cui l’abbonamento se l’è dovuto pagare, gli è stata consegnata una tessera che per un anno gli permette di viaggiare gratis sui bus:
“Io non ho patente e il bus è l’unico mezzo con cui mi sposto. E se domani vedrò un borseggiatore in azione? Di certo non mi girerò dall’altra parte”.