
MANTOVA – “Niente fiori ma offerte per i terremotati del Centro Italia”: sono le ultime volontà di Cinzia Fazzini, 45 anni, di San Biagio, frazione di Bagnolo San Vito (Mantova), morta di leucemia all’ospedale Sant’Orsola di Bologna mentre era in attesa del secondo trapianto di midollo.
Fazzini ha scritto questo desiderio in una lettera indirizzata al marito, Paolo Lanzoni, che sul necrologio pubblicato oggi sulla Gazzetta di Mantova ha invitato parenti e amici a rispettare i desiderata della moglie e di devolvere offerte alla ricerca contro la leucemia mieloide acuta ed ai paesi terremotati.
Cinzia lavorava come cassiera in un ipermercato di Mantova, mentre il marito è operaio. La malattia si era manifestata nel 2004 , ma un trapianto di midollo osseo sembrava aver risolto la situazione. La scorsa primavera, però, la situazione è precipitata e il male si è nuovamente affacciato. Da allora è stato tutto un peregrinare per vari ospedali. Qualche settimana fa la donna, che ha un figlio di 16 anni, è stata ricoverata al Sant’Orsola in attesa di un trapianto di midollo. Alcuni giorni fa la situazione è peggiorata a causa di una polmonite che sabato scorso l’ha stroncata. I funerali si terranno domani, martedì 24 gennaio.
“Quella era la sua volontà, lei ha sempre pensato a chi soffriva e, se poteva, faceva qualcosa per loro”, ha spiegato il marito di Cinzia, Paolo Lanzoni, 48 anni. “Mia moglie era rimasta molto colpita dalla tragedia che stanno vivendo le popolazioni del centro Italia e l’ultima volta che era venuta a casa dall’ospedale aveva scritto una lettera. ‘Aprila solo se mi succede qualcosa’ mi aveva detto”.
Domenica sera, di ritorno dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove la moglie era deceduta il giorno prima, Paolo ha aperto la busta: “Non mi aspettavo quello che c’era scritto, anche se conoscevo il suo altruismo. Quando ho letto che voleva aiutare anche i terremotati mi sono commosso. Subito ho avvertito parenti e amici affinché rispettassero le sue volontà. Era 13 anni che Cinzia soffriva, ma non aveva mai mollato. E’ andata a lavorare sino a quando ha potuto e per gli altri aveva sempre una parola buona”.