ROMA – La targa a Roma che ricorda Ciro Esposito e che sorge a Tor di Quinto è stata imbrattata. La targa si trova nel luogo dove il giovane fu aggredito e ferito gravemente per poi morire dopo giorni di agonia (per l’omicidio è stato condannato in primo grado l’ultrà della Roma Daniele De Santis). Lo denuncia su Facebook l’Associazione Ciro Vive mostrando al foto della targa completamente imbrattata di vernice rossa. “Ecco la fine che ha fatto la targa che era stata apposta da circa due mesi in Viale Tor di Quinto dove Ciro fu ammazzato -si legge in un post su Facebook- E’ diventata rosso sangue… Dopo che media e stampa l’hanno pubblicizzata qualcuno ha pensato bene di infangare ancora una volta il suo nome e il suo ricordo ma #?Cirovivenonostantelevostrecattiverie”.
“Un gesto ignobile che accresce il dolore dei genitori, non solo privati di un figlio con un orrendo crimine, ma ora anche torturati psicologicamente. La lapide è stata ricoperta di rosso, come il sangue fatto versare a Ciro dalla furia bestiale dell’assassino”. Questo il commento dell’avvocato Angelo Pisani, difensore della famiglia Esposito. “Come sappiamo – sottolinea Pisani riferendosi ai responsabili del gesto – non ci sono telecamere. Perciò possiamo solo immaginare chi è il colpevole”. “In ogni caso – aggiunge – il colore rosso sangue ha un suo significato”. Anche alla luce del nuovo episodio, Pisani rinnova la richiesta alla Procura di intensificare l’attività inquirente per identificare altri complici e ulteriori responsabilità.
Il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli (Davvero Verdi) annuncia di voler andare a Roma per levare la vernice dalla lapide di Ciro Esposito imbrattata dai vandali. “Circa una settimana fa – ricorda in una nota – una lapide era stata deposta a Tor di Quinto, quartiere romano tristemente noto alle cronache per gli accadimenti del 3 maggio del 2014 in cui perse la vita il napoletano Ciro Esposito. Un gesto rispettato per poco meno di una settimana. Infatti alcuni balordi armati di vernice rossa hanno cancellato il ricordo del giovane tifoso”. “Il tutto – prosegue Borrelli – è avvenuto dopo la condanna a 26 anni di reclusione in primo grado a Daniele De Santis, il tifoso romanista che ha sparato a Ciro Esposito provocandone la morte. Il rispetto è scomparso lasciando spazio solo al rancore che si manifesta con una lapide oltraggiata. Non solo il nostro Ciro Esposito è stato ucciso brutalmente e senza ragione – conclude Borrelli – ma viene anche disprezzata e offesa la sua memoria in modo infame”.
FOTO ANSA.