CREMONA – Scontri tra estremisti di destra ed estremisti di sinistra vicino allo stadio di Cremona: solo che questa volta il calcio non c’entra niente, visto che entrambe le fazioni erano cremonesi. Fumogeni, lanci di pietre e poi si è passati alle mani (e alle spranghe). Un militante cinquantenne del Centro sociale antagonista Dordoni di Cremona è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Maggiore cittadino, dove è tenuto sotto stretta osservazione per le lesioni riportate alla testa, dopo gli scontri avvenuti fuori dallo stadio con militanti di Casapound. Inizialmente la Polizia pensava di trovarsi davanti a tafferugli tra tifoserie rivali, visto che allo stadio Zini era di scena Cremonese-Mantova, partita del campionato di Lega Pro e derby molto sentito in entrambe le città.
Protagonisti dei tafferugli sono stati invece tutti tifosi della Cremonese, divisi anche all’interno dello stadio Zini in due settori, uno occupato dai militanti del centro sociale Dordoni e l’altro da militanti di Casapound che in città ha una sede. Al termine della partita, verso le 18.30, i due gruppi si sono affrontati con spranghe e bastoni e il bilancio finale è di cinque feriti. Tra loro, un cinquantenne cremonese, autonomo che frequenta abitualmente il Centro sociale antagonista Dordoni, che ha riportato lesioni alla testa ed è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Maggiore.
Sui social network subito è cominciato lo scaricabarile tra le due opposte fazioni:
“Poche ore fa sessanta fascisti di CasaPound cremonesi con il supporto di squadristi provenienti da fuori hanno assaltato il Centro Sociale Dordoni – scrivono i militanti del centro sociale su Twitter – e durante gli scontri per difendere lo spazio un compagno è stato colpito a sprangate in testa e attualmente è in coma in gravissime condizioni”.
I militanti di Casapound hanno detto di essere stati “aggrediti nel parcheggio dello stadio da militanti armati del centro sociale Dordoni” che erano “armati di spranghe e bastoni”. “Siamo stati caricati e ci siamo difesi costringendo gli aggressori a scappare dentro il centro sociale e permettendo loro di raccogliere chi era ferito. Uno dei nostri è stato portato in ospedale con ferite alla testa ed è ora sottoposto ad accertamenti neurologici”.