Dall’Idv al Pdl, Scilipoti e Razzi nel mirino dei pm di Roma

ROMA – Si profila come una maxi-inchiesta sul ‘cambio di casacca’ di parlamentari quella avviata dalla Procura di Roma dopo una serie di denunce presentante nei mesi scorsi dal fondatore dell’Idv, Antonio Di Pietro. Una vicenda giudiziaria che ha vissuto un’accelerazione con Antonio Razzi e Domenico Scilipoti nel mirino dei pm. In mattinata alcune fonti giudiziarie avevano affermato che i due parlamentari, ex Idv, oggi eletti nelle fila del Pdl, erano indagati: corruzione il reato contestato, per il loro ‘cambio di casacca’ avvenuto nel 2010. La procura di Roma, nel tardo pomeriggio, tuttavia, ha smentito la loro iscrizione nel registro degli indagati.

Un situazione che, allo stato, potrebbe anche avere degli sviluppi. ”E che ho rubato una mela?”, aveva commentato Razzi alla notizia dell’iscrizione, poi smentita. ”Ancora con questa c… questo succede – continua riferendosi a Di Pietro – quando non si sa perdere, bisogna essere sportivi, ma dal magistrato ci vado quando vuole”. Per il neoeletto nel Popolo della Libertà ”la gente evidentemente è invidiosa, quando uno entra in politica. Io non ho ricevuto niente, non so di cosa possa essere accusato. Andrò a parlare. E mi consulterò con un avvocato, perché farò anche denunce per diffamazione…”.

La vicenda riguarda il passaggio di schieramento, dal centrosinistra al centrodestra, consumatosi nel dicembre del 2010 quando Razzi e Scilipoti votarono la fiducia al governo presieduto allora da Silvio Berlusconi e alla prese con la crisi scatenata dall’addio alla coalizione del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Una operazione ”politica” che scatenò un vespaio di polemiche e che divenne materia per una denuncia che Di Pietro consegnò personalmente negli uffici della Procura a piazzale Clodio. Proprio martedì l’ex pm di ”Mani pulite” è tornato negli uffici della procura romana dove ha avuto un incontro nell’ufficio del procuratore aggiunto Francesco Caporale, alla presenza del sostituto Alberto Pioletti, titolari del fascicolo di inchiesta.

”Sentivo nostalgia”, queste le sole parole che Di Pietro ha rilasciato ai cronisti rifiutandosi di dare ulteriori dettagli sull’incontro con i pm romani. Il fondatore dell’Idv ha depositato un nuovo memoriale e fornito elementi agli inquirenti sulla vicenda di un altro senatore Idv, Giuseppe Caforio. Quest’ultimo raccontò a Di Pietro di essere stato avvicinato nel 2008 dall’ex compagno di partito, Sergio De Gregorio (indagato a Napoli con Silvio Berlusconi e Valter Lavitola), che gli offrì denaro per votare contro la fiducia al governo di Romano Prodi. Il senatore Caforio potrebbe essere, quindi, convocato nei prossimi giorni in Procura a Roma per essere sentito dagli inquirenti così come il deputato Nello Formisano. 

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Elisa D'Alto