ROMA – Il figlio di Nicola Latorre (Pd), il fratello di Giancarlo Giorgetti (Lega Nord), la figlia di Massimo Ponzellini (Banca Popolare di Milano). Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle comunicazioni esterne di Finmeccanica, ha raccontato che nel gruppo c’erano stati assunti con parentele “eccellenti”. Borgogni è stato intervistato da Repubblica, ma le sue parole sono anche su Corriere della Sera e Sole 24 Ore. Borgogni è fra i principali indagati nell’inchiesta sulle presunte irregolarità legate agli appalti Enav.
Borgogni ha affermato che è stato assunto in Agusta Westland un figlio del senatore Pd Latorre, ””è così, credo ne avesse anche i titoli”, e assunto anche il fratello del deputato della Lega, Giorgetti: ”anche questo è un nome che è tra le persone assunte”. Idem per una figlia di Massimo Ponzellini: ”e’ così, in questo caso me ne ha parlato proprio Ponzellini”.
Borgogni ha detto che ”Finmeccanica si è indebolita di fronte alle pressioni della politica”. I 7 milioni di euro dirottati su un conto estero ”non erano tangenti – spiega -, non è denaro di provenienza illecita”. Borgogni precisa che, ”appena convocato dai pm di Roma, l’11 gennaio 2011” fu lui stesso ”a mostrare questa documentazione. Quei soldi sono frutto di mie consulenze, io avevo consentito ad aziende di rinascere e di fare business, si tratta di rapporti tra privati e non c’è nulla che abbia a che vedere con un’ipotesi di corruzione”. Non erano ”creste”, comunque – ha sottolineato – ”tornassi indietro non lo rifarei”.
Sull’ipotesi di ”dossieraggio” contro l’ex ministro Tremonti, ha detto: ”Ero arrabbiato, sì. C’era una impossibilità e una difficoltà notevole di rapporti con l’ex ministro Tremonti, che aveva bloccato la nomina di Guarguaglini a vicepresidente di Confindustria. Eravamo noi a sentirci traditi. E ci sentivamo accerchiati da questi presunti scoop. Ad esempio sulle notizie che uscivano sulla Digint. Poi noi non ci eravamo inventati proprio nulla. Io riferivo al telefono di cose che diceva tutta Roma”.
”Racconto fatti verificabili – ha continuato – Ho sempre detto che il nostro cda era espressione della politica, che nelle 18 società di primo livello di Finmeccanica, il cui azionista era il ministero del Tesoro, c’era questa interlocuzione e pressione. Mi arrivavano i curriculum, li mandavo all’ufficio del personale delle aziende. Se erano profili di ingegneri li esaminavo, se era altro dicevo ‘andiamoci piano’. Ma avevamo le nostre regole. Su 7 membri di Cda, la politica ne poteva segnalare 2, mai il presidente. E comunque in 10 anni avrò passato qualche centinaio di curriculum: è tanto se il dieci per cento sono andati in porto”.
In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, Marco Ludovico e Domenico Lusi hanno invece detto che Finmeccanica prese in affitto capannoni “da una società riconducibile al leghista Marco Reguzzoni”. Infatti, sottolinea l’articolo, “al vaglio degli inquirenti i rapporti del colosso della difesa e i suoi vertici con i partiti. Non solo il presidente Pier Francesco Guarguaglini ma anche – è la novità dell’ultimo momento – l’amministratore delegato Giuseppe Orsi. Con un occhio particolare ai legami tra Orsi e la Lega Nord che, è stato detto più volte, avrebbe giocato un ruolo decisivo per la sua nomina: circostanza, peraltro, negata di recente con forza proprio da Reguzzoni”.
Reguzzoni ha querelato Borgogni