PORDENONE – Ha un volto il sospettato per l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia di fidanzati uccisa a Pordenone il 17 marzo. Il nome lo scrive il Gazzettino: Giosuè Ruotolo, caporal maggiore di Somma Vesuviana, commilitone di Trifone. Secondo quanto scrive il giornale veneto, non avrebbe un alibi per quel giorno. Ma non sarebbe ancora stato fermato, spiega Cristina Antonutti, perché contro di lui mancherebbe una prova schiacciante.
Al momento, scrive la giornalista del Gazzettino, è stato indagato a piede libero per duplice omicidio volontario e porto abusivo di armi.
Antonutti traccia un profilo dell’uomo: Stessa caserma, stesso appartamento, stesso futuro nelle Fiamme Gialle. Il percorso di vita dei caporali maggiori Trifone Ragone, 28 anni, e Giosuè Ruotolo, 26, è identico. Entrambi in ferma breve volontaria, si sono incontrati due anni fa nella caserma di Cordenons, dove ha sede il 132° Reggimento carri e dove Ragone è approdato dopo essere stato negli alpini, nel centro di addestramento di Aosta. Insieme ad altri due commilitoni hanno preso in affitto un appartamento in via Colombo, un condominio in fondo alla strada, a pochi passi dalla Prefettura, che adesso è sotto sequestro.