LECCE, 8 GIU – Potrebbe nascondere qualcuno il presunto attentato di Brindisi Giovanni Vantaggiato. “In sede di interrogatorio Vantaggiato ha ammesso la sua diretta partecipazione all’azione criminale, ma non ha voluto indicarne il movente, mantenendo un atteggiamento tendente evidentemente ad occultare il concorso di altri“. E’ quanto è scritto, secondo quanto riporta l’Ansa, nel decreto di fermo nei confronti di Vantaggiato, in cui vengono ricostruiti gli elementi che hanno portato al fermo dell’uomo.
Il primo elemento contro Giovanni Vantaggiato è rappresentato dalle due auto riprese dalle telecamere. “La presenza sul luogo dell’accaduto di due autovetture – si legge nel documento- delle quali egli aveva la disponibilità sia la notte tra il 18 e il 19 maggio in coincidenza con la collocazione del bidone della spazzatura contenente l’ordigno esplosivo, sia la mattina successiva in orario precedente e successivo all’esplosione”. C’è poi il cassonetto in cui erano nascoste le bombole.
Vantaggiato avrebbe avuto infatti una “agevole possibilità” di reperire il bidone “in zona vicina a quella in cui sono ubicati il suo deposito carburanti e la sua abitazione” in quanto “è stato accertato che quel modello di bidone è utilizzato per la raccolta dei rifiuti dalle amministrazioni comunali di Nardò e di altre amministrazioni comunali salentine”. Nel decreto, infine, i magistrati fanno anche riferimento ad un rischio che potrebbe correre lo stresso attentatore.
“Ritenuto il pericolo di fuga connesso alla probabile decisione di allontanarsi che il Vantaggiato potrebbe assumere al fine di sottrarsi alle possibili reazioni delle vittime – è scritto – si dispone il fermo e la traduzione nella casa circondariale di Lecce”.
Anche le auto sono state importati per risalire all’identita’ di Vantaggiato. Era stata infatti segnalata la presenza di due autovetture nei dintorni della scuola la sera prima dell’attentato e la mattina stessa. Si tratta di una Fiat Punto Bianca e di una Hyundai Sonica Blu. Della prima, che e’ stata vista aggirarsi nelle vicinanze della scuola la sera del 18 maggio, sarebbe stata individuata la targa, un fanalino rotto ed e’ stato notato che aveva il sedile posteriore abbassato, probabilmente per poter caricare le tre bombole usate come ordigno per l’attentato.