Ecco la bozza del testo integrale del nuovo decreto (qui il PDF) che stabilisce l’obbligo di Green pass nel mondo del lavoro in vigore il 15 ottobre prossimo.
Via libera al Green pass che rivoluziona le regole per l’accesso al lavoro. Senza il documento dal 15 ottobre a fine 2021 non si potrà entrare in nessun luogo di lavoro, pubblico o privato. Nessuno rischierà il posto di lavoro ma chi non avrà il Green pass, o sarà esentato per motivi di salute, dovrà restare a casa senza stipendio. Nel pubblico chi non ha Green pass è ritenuto “assente ingiustificato” e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso. Nel privato invece il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del certificato verde.
Sono tenuti a essere in possesso del Green pass i dipendenti delle Amministrazioni pubbliche. L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa presso le pubbliche amministrazioni.
Sono le singole amministrazioni pubbliche a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. Dovranno essere individuati, con atto formale, i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni. Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuta dal primo giorno di sospensione. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per coloro che sono senza Green pass sul luogo di lavoro è prevista la sanzione da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.
Green pass obbligatorio per chiunque svolga attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato. Il governo ha previsto che a verificare se i lavoratori siano in possesso del Green pass, dovranno essere i datori di lavoro ai quali spetta inoltre il compito di definire, entro il 15 ottobre, le “modalità operative per l’organizzazione delle verifiche”, che potranno essere anche a campione. Ci dovrà essere un responsabile incaricato degli accertamenti che, in via prioritaria, dovranno essere eseguiti al momento dell’accesso. La validità del green pass potrà essere verificata, nel privato, con la app “VerifiCa19”.
Il decreto prevede che il personale dipendente ha l’obbligo del Green pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è sospeso. Lo stop allo stipendio varrà dopo cinque giorni di ingresso al lavoro senza Green pass come nel settore pubblico. Il lavoratore è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green èass, per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del Green pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata del contratto del sostituto e non oltre dieci giorni.
L’obbligo del certificato verde per l’ingresso nei luoghi di lavoro vale anche per gli autonomi e i collaboratori familiari. L’obbligo dunque si applicherà ad esempio all’idraulico o all’elettricista che svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, ma anche a colf e badanti. La norma dispone infatti che “chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta il Green pass”.
Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il nuovo decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Nella bozza è prevista per le farmacie che non rispettano i prezzi una sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre anche la chiusura dell’attività per 5 giorni. Con un emendamento al decreto Green pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell’esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.