
Incendio grattacielo Milano, forse è stata una bottiglia: si indaga sull'effetto lente
L’incendio che ha completamente distrutto il grattacielo Torre dei Moro a Milano potrebbe essere stato causato molto semplicemente da una bottiglia di vetro. Si sta verificando infatti anche il cosiddetto “effetto lente”, ossia la possibilità che il fuoco divampato otto giorni fa si sia originato da un oggetto di vetro. Come una bottiglia lasciata sul balcone dell’appartamento al 15esimo piano, che ha riflesso i raggi solari su un altro oggetto, come un rifiuto, il quale per l’alta temperatura ha iniziato a bruciare. E’ una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti milanesi che lavorano “per esclusione” sulle cause del rogo. Scartata già la possibilità di un cortocircuito.
Il video che mostra il grattacielo di Milano diventare torcia in 3 minuti
Alcuni nuovi video, girati da residenti della zona e acquisiti nell’inchiesta della Procura di Milano, mostrano il maxi incendio della Torre dei Moro di via Antonini. Incendio che per fortuna non ha causato né vittime né feriti, in tutta la sua drammaticità e particolarità. Dall’istante in cui si è sviluppato il rogo a quando il palazzo è stato completamente circondato dalle fiamme sarebbe trascorso un quarto d’ora. Nelle nuove immagini si vede la rapida sequenza dal fumo alle fiamme.
L’effetto camino dell’incendio della Torre dei Moro a Milano
Dalle prime analisi si è accertato che una propagazione così veloce l’ha determinata un “effetto camino“. Dovuto allo spazio di aria che stava tra il “cappotto termico” del rivestimento esterno, a forma di vela, e la struttura principale. I pannelli della facciata, poi, sono bruciati “come cartone”, aumentando l’intensità e la rapidità dell’incendio, a detta degli stessi inquirenti.
Con gli accertamenti sul funzionamento dei sistemi antincendio (non si sarebbe attivato l’allarme e le bocchette dell’impianto idrico non funzionavano in molti piani) si vuole andare a vedere anche il rispetto delle normative, come il testo unico del 2011 sulla prevenzione degli incendi. E gli inquirenti stanno studiando la mole di carte acquisite, tra cui la concessione edilizia e i registri della manutenzione. I passaggi successivi saranno l’iscrizione dei primi nomi nel registro degli indagati.
