ROMA – La crisi economica e' ritenuta dal movimento antagonista una ''favorevole opportunita''' per ''radicalizzare il disagio sociale'', ma la congiuntura appare anche ''destinata ad accrescere i margini di infiltrazione criminale nel tessuto produttivo e imprenditoriale''. Lo dicono i Servizi nella Relazione al Parlamento.
Nella relazione si sottolinea che ''la crisi di liquidita' ha offerto margini ulteriori all'attivismo di organizzazioni criminali nei circuiti economico-finanziari. Per la criminalita' organizzata in particolare si e' consolidata la tendenza a sviluppare e radicare il profilo affaristico nelle realta' del centro-nord'', specie attraverso ''la compartecipazione occulta e l'inserimento di capitali illeciti in aziende in crisi''.
In questo senso ''e' prevedibile un ampliamento dell'esercizio diretto di impresa da parte delle aggregazioni criminali, funzionale non solo al riciclaggio degli ingenti capitali illeciti e all'infiltrazione e 'gestione' degli appalti pubblici, ma anche alla creazione di reti relazionali e all'acquisizione di ulteriore consenso sociale attraverso l'offerta di posti di lavoro''.
La mafia, inoltre, si sta orientando ''verso nuovi settori produttivi (energetico, ambientale, scommesse on line) pur mantenendo il coinvolgimento nei tradizionali ambiti quali l'edilizia, l'immobiliare, la grande distribuzione, i rifiuti''.
Dall'altro lato, si legge nella Relazione degli 007, la crisi economica offe terreno fertile al ''tentativo di soggetti e gruppi oltranzisti, di sinistra e di destra, di sfruttare il disagio sociale e le situazioni di fermento per affermare istanze anti-sistema ed innalzare il livello dello scontro con le Istituzioni''.
In particolare, scrivono i Servizi, ''sinergie tra le diverse anime dell'antagonismo nazionale potrebbero svilupparsi'' proprio ''in relazione ai provvedimenti assunti o prospettati per fronteggiare la crisi e rilanciare l'economia''.
In questo contesto, ''si conferma alto il potenziale di contestazioni focalizzate su realta' aziendali per strumentalizzare il malcontento dei lavoratori e rilanciare la conflittualita' sindacale''. Lo stesso ''ritorno della violenza anarco-insurrezionalista'' trova ''uno stretto aggancio tematico alla congiuntura economica'', cosi' come la crisi offre ''nuovi spunti alla propaganda dei terroristi in carcere''.
''I sodalizi mafiosi sono intenzionati a proiettare le loro attivita' criminali verso le regioni piu' ricche del centro nord'' ed e' ''prevedibile'' che ''incrementino la ricerca di contatti e mediazioni per l'inserimento di propri referenti nei circuiti decisionali territoriali''. E' quanto affermano i Servizi nella Relazione 2001 al Parlamento.
aIn particolare ''i gruppi 'ndranghetisti appaiono determinati a intensificare l'esercizio di pressioni collusive e corruttive volte a condizionare le strutture amministrative di governo del territorio non solo nella regione di origine, ma soprattutto in quelle di proiezione del centro-nord, al fine di inserirsi negli appalti e subappalti relativi alle piu' importanti opere pubbliche, specie quelle stradali, autostradali, ferroviarie e portuali''. Riguardo alla camorra, il cartello casalese ''ha sviluppato cospicui interessi economici'' specie ''in Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Abruzzo''.