LECCE – Antonia Rizzo, la madre di Ivan Regoli, il giovane salentino scomparso nel pomeriggio del 12 settembre 2011 all’età di 29 anni, torna a parlare chiedendo giustizia.
La donna il 2 giugno ha affisso un manifesto davanti all’ingresso del circolo Porta Carrese, il luogo dove il figlio Ivan trascorse le ultime ore prima di sparire.
“Qualcuno mi farà luce – c’è scritto sul manifesto -, restituendomi a mia madre affranta dal dolore e al mio bambino che cerca il suo papa”. Sotto il manifesto un mazzo di fiori, per quella che la donna considera ormai l’unica tomba su cui pregare per il figlio scomparso.
Antonia Rizzo ormai non nutre più speranze, certa che il figlio sia rimasto vittima di un caso di ‘lupara biancà, ma non rassegnata alla possibilità che le indagini vengano archiviate: “A settembre scadrà la proroga delle indagini e il rischio è che l’inchiesta venga archiviata, ma io voglio la verità. Voglio che mi ridiano il corpo del mio Ivan, come hanno fatto per Massimiliano Marino e Luca Greco (i due amici pregiudicati di Campi Salentina scomparsi nel marzo scorso e ritrovati uccisi in un pozzo dopo un mese, con i presunti responsabili individuati e arrestati, ndr). Forse non si è fatto abbastanza”.
Sul caso il procuratore aggiunto di Lecce, Antonio De Donno, indaga per omicidio e occultamento di cadavere, ma finora ogni pista battuta, seppur ancora in piedi, non ha portato all’esito sperato.