
ROMA – Dall’operaio marchigiano allo studente marocchino cresciuto nel bresciano, dal piccolo imprenditore libico al professore di Cagliari senza dimenticare il calciatore di una piccola squadra della provincia di Rovigo: sono questi i profili dei miliziani jihadisti made in Italy tracciati nel libro “Il jihadismo autoctono in Italia” diย Lorenzo Vidino, edito da Ispi e di cui parla Andrea Cuomo in un articolo per il Giornale.
Andrea Campione era un operaio in una fabbrica di cornici marchigiana prima della conversione all’Islam.ย Abdul Wahid As Siquili cosรฌ si faceva chiamare dopo la conversione. Nel tempo libero Campione sul Web inneggiava alla jihad e leggeva libri per fabbricare piccoli ordini. La Digos lo arresta nell’aprile del 2012 quandoย Abdul Wahid As Siquili si apprestava a lasciare l’Italia per arruolarsi in Marocco. Il marocchinoย Mohamed Jarmoune arrivรฒ in Italia all’etร di sei anni. Aย Niardo, in Valcamonica, lo conoscevano come un ragazzo tranquillo. Un operaio che passava il tempo libero al bar o su Facebook. E inveceย Mohamed Jarmoune, secondo la Procura, progettavaย un attentato contro la comunitร ebraica di Milano. Per questo nel 2012 scattรฒ l’arresto e poi venne condannato a quattro anni di carcere. Un altro marocchino,ย Anas el Abboubi, viene arrestato nel giugno del 2013, poco prima della maturitร , accusatoย per addestramento con finalitร di terrorismo internazionale e incitamento alla discriminazione e alla violenza. “Voglio morire a mano armata” rappavaย Anas el Abboubi nel suo blog jihadista. Dopo qualche ora di carcereย Anas el Abboubi รจ sparito nel nulla. Il perito elettronico libicoย Mohammed Game รจ probabilmente il piรน conosciuto della sgangherata truppa, famoso per il tentato attentatoย davanti alla caserma Santa Barbara di Milano. Attentato in cui solo lui rimase ferito.
Luca Abdullah Nur de Martini ย era un professoreย del liceo Dettori di Cagliari prima della conversione all’Islam nel 2003.ย Nel 2012 viene indagato perchรฉ sospettato di essere uno dei punti di contatto tra L’Italia e la rete jihadista internazionale. Secondo nel triste podio dei jihadisti autoctoni piรน conosciuti c’รจย Ait Mhand Hakim, il calciatore di origine marocchina dellaย Stientese, squadra della provincia di Rovigo che dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo su Facebook ha avuto la brillante idea di scrivere: “12 sono pochi”. E ancora: “Non mi piace perchรฉ รจ durato poco”. E ancora: “Quello dell’11 settembre era piรน bello”
