Il treno regionale non parte più, e i pendolari prendono d’assalto un Intercity. É accaduto alla stazione di Codogno (in provincia di Lodi), dove verso le 9 del 20 gennaio alcuni pendolari provenienti da Mantova e Cremona e diretti a Milano, hanno occupato i binari per protesta.
I viaggiatori hanno ricevuto la notizia della soppressione del treno che, proveniente da Parma, avrebbe dovuto portarli nel capoluogo lombardo. Le Ferrovie dello Stato avevano preparato degli autobus sostitutivi, che però non erano ancora giunti alla stazione a causa della nebbia.
Quando è arrivato un Intercity (che era diretto a Milano), i pendolari, infuriati, lo hanno bloccato (per il treno non era prevista alcuna fermata a Codogno) e ci sono saliti sopra.
Il giorno prima, sempre in Lombardia, a causa di alcuni «problemi di pulizia» un altro convoglio era stato soppresso. Si trattava del regionale 10821, che sarebbe dovuto partire da Milano Porta Garibaldi alla volta di Bergamo. Le Fs hanno replicato che i disagi sono stati causati da «un intervento di manutenzione straordinaria», e che comunque i pendolari hanno potuto usufruire di un treno sostitutivo mezz’ora più tardi.
Francesco Ferrante, segretario regionale della Fit-Cisl, ha fatto notare che i fatti di Codogno e di Milano hanno offerto lo spunto per «aprire un tavolo di confronto tra azienda Tln, Trenitalia-LeNord, e sindacati per affrontare l’emergenza in cui si trovano le ferrovie lombarde oggi».
Per Ferrante, «se ai disservizi quotidiani si aggiunge anche la soppressione all’ultimo minuto dei treni sporchi, i disagi per i pendolari, che pagano regolarmente il biglietto e l’abbonamento, non possono che aumentare. I treni, le cui composizioni sono state programmaticamente ridotte da Tln, vanno puliti prima di essere portati al binario e non all’ultimo momento».
* Scuola di Giornalismo Luiss
