E’ stato condannato a 20 anni di reclusione Andrea Vecchia, boss di un clan di Cosa Nostra, attivo tra Como e Varese, e accusato di essere il mandante dell’omicidio di un imprenditore, titolare di un’azienda di trasporti e anche lui affiliato all’organizzazione mafiosa, avvenuto nel maggio del 2009, nel Varesotto.
La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dal gup di Milano Simone Luerti, che ha condannato altri due imputati rispettivamente a 18 anni e a quattro anni di reclusione, ne ha assolti due e rinviati a giudizio altri tre. Altri due, invece, hanno patteggiato. Per Vecchia il pm della Dda di Milano Giuseppe D’Amico aveva chiesto una condanna all’ergastolo.
Il giudice, però, ha fatto cadere l’aggravante della connotazione mafiosa dell’omicidio, perchè, a quanto si è appreso, il magistrato ha ritenuto che, sebbene gli imputati appartengano a un contesto mafioso, l’uccisione non è avvenuta con metodi mafiosi e per favorire una cosca piuttosto che un’altra. E’ stata, invece, secondo il gup, una vendetta tra rivali in affari.
Giuseppe Monterosso, affiliato, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Vecchia ed altri, ”alla famiglia mafiosa di Cosa Nostra di Sommatino”, provincia di Caltanissetta, venne ucciso il 6 maggio 2009 con un colpo di pistola nel piazzale della sua ditta di autotrasporti a Cavaria (Varese). Un dipendente dell’azienda, invece, venne ferito gravemente.
