ROMA – La marijuana è la droga più diffusa, secondo il World Drug Report 2012, di cui fa uso l’8% della popolazione adulta tra Spagna, Francia, Italia, Stati Uniti e Canada. Gli stati americani Colorado e Washington ne hanno legalizzato nelle scorse settimane l’uso per fini ricreativi, riporta La Stampa, mentre l’Uruguay è lo stato più attivo sul tema liberalizzazione.
La Stampa scrive:
“La legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, approvata recentemente dal Colorado e dallo Stato di Washington, potrebbe essere il primo passo verso un ripensamento generale da parte degli Stati delle politiche di contrasto alle droghe. Questo, almeno, è quello che sperano gli anti-proibizionisti. Ma non solo. Anche l’Onu e la Global Commission on Drug Policy hanno fatto notare come la guerra alla droga abbia fallito e che un nuovo modello di contrasto al traffico e al consumo di stupefacenti sia necessario e auspicabile”.
L’Uruguay invece è lo stato più “liberale”, dove dopo la legalizzazione della marijuana ora il presidente José ”Pepe” Mujica punta alle piantagioni statali:
“Pochi mesi dopo l’approvazione di una legge che ne ha depenalizzato l’uso e il possesso il governo di Montevideo sta per varare un piano che, se approvato, permetterà a ogni cittadino di acquistare dallo Stato fino a quaranta grammi di marijuana al mese. Il presidente José «Pepe» Mujica (padre basco, madre di origini piemontesi) ha affermato di voler realizzare piantagioni statali per oltre 150 ettari: «In Sud America stiamo perdendo la lotta contro il crimine e la droga. Qualcuno dev’essere il primo ad iniziare»”.
Se gli Stati Uniti aprono alla legalizzazione in Europa l‘Olanda, paese simbolo della “marijuana libera”, le province del Nord-Brabant, Limburg e Zeeland inaspriscono le proprie leggi vietando il consumo e la vendita nei coffee shop ai non residenti, con conseguente aumento del commercio illegale. La legge potrebbe essere estesa a tutta l’Olanda, ma alcuni sindaci già rassicurano i turisti, garantendo loro la vendita e il consumo nei coffee shop.
“Nel 2013, se la nuova coalizione di governo liberal-laburista non interverrà in tempo, questa legislazione dovrebbe essere ampliata a tutto il territorio così da permettere soltanto ai residenti, registrati in un elenco, di poter acquistare la marijuana”.
In Europa il paese più liberale diventa il Portogallo, scrive La Stampa:
“Dall’introduzione della legge il Paese ha visto una netta riduzione nel numero dei consumatori e tuttora è lo Stato europeo con il più basso tasso tra i giovanissimi. Anche la Spagna è piuttosto liberale, con sanzioni amministrative oltre a una certa soglia di prodotto, mentre i Paesi scandinavi non prevedono distinzioni fra marijuana e droghe pesanti”.
E se l’Occidente apre alle droghe, in Arabia Saudita è prevista la pena di morte per il possesso di droga, sia leggere come la marijuana che pesanti. In Italia invece i Radicali puntano ad una legislatura in materia sul modello si Colorado e Washington, spiega il senatore Marco Perduca:
“Chiarisce anche la questione della produzione che troppo spesso, in modelli come quello olandese, rimane in una zona grigia. L’Italia è indietro anni luce”.
E intanto web offre “listini” in siti che eseguono i monitoraggi dei prezzi della marijuana nel mondo:
“Proprio per monitorare l’andamento del prezzo della marijuana sul mercato è nato il sito www.priceofweed.com dal quale si può intuire che nei Paesi dove le norme sono più inflessibili il prezzo sale. Secondo il sito (al quale contribuiscono anonimamente gli utenti della rete) 10 grammi a Genova costano circa cento dollari contro i 120 dollari all’oncia (28 grammi) a Seattle”.