TRENTO – Un uomo di 30 anni trova un bancomat nella sua casa, con tanto di codice pin associato, e lo usa. L’uomo preleva 250 euro in 5 giorni, per un totale di 1250 euro. Peccato che il bancomat fosse dell’amante della moglie, un uomo di 64 anni, che lo ha denunciato. Il giovane marito tradito è stato condannato in primo grado per uso indebito di bancomat, ma la Corte d’Appello ha espresso un parere diverso e lo ha assolto. Per il giudice Francesco Forlenza il fatto non sussiste: usare il bancomat dell’amante della propria moglie, se si crede che era stato lasciato come “risarcimento”, non è dunque reato.
A raccontare la storia dell’uso indebito di bancomat e di relazioni fedifraghe che arriva dal nord di Trento è il quotidiano Il Trentino, che spiega la linea della difesa del marito tradito. La donna, molto più giovane dell’amante di 64 anni, riceveva regali dall’uomo e raccontava al marito che si trattata solo di un aiuto, senza fini altri. Per questo motivo l’uomo, dopo aver trovato il bancomat in casa propria con tanto di codice pin scritto su un biglietto al suo fianco, ha detto di aver creduto che si trattasse dell’ennesimo regalo dell’amante della moglie:
“L’amante, un uomo di 64 anni della val dei Laghi, infatti, aveva conquistato le grazie della donna, molto più giovane di lui, facendole vari regali e il marito tradito aveva pensato che volesse in qualche modo risarcirlo. Il legale, inoltre, ha dimostrato che l’amante di sua moglie aveva mentito più volte anche ai carabinieri sostenendo tra l’altro di conoscere solo di vista il marito della con la quale aveva una tresca.
I fatti risalgono al 2013. Tra il 30 marzo e il 4 aprile, il trentenne aveva fatto cinque prelievi da 250 euro ciascuno, per un totale di 1250 euro, con il bancomat dell’uomo che frequentava casa sua, a Trento nord, da qualche tempo ed era diventato amante della moglie.
Quell’uomo frequentava casa sua, si intratteneva con sua moglie e la donna gli aveva detto che voleva solo aiutarli. Il marito tradito. Ha spiegato di aver trovato quel bancomat in casa. Ha detto che era convinto che fosse un regalo, un aiuto da parte del legittimo proprietario. L’uomo ha spiegato che la moglie si vedeva da un po’ di tempo con un uomo di 64 anni. La donna gli aveva detto che quell’uomo più grande li voleva solo aiutare e che tra loro non c’era stato mai nulla.
Non solo. La donna aveva anche aggiunto che quell’uomo ogni tanto le faceva dei regali. Così quando ha trovato quel bancomat in giro per casa il marito della donna ha pensato che si trattasse di un altro regalo. Ma evidentemente l’anziano non la pensava alla stessa maniera. Così quando ha visto che qualcuno ritirava dal suo conto corrente usando il suo bancomat ha presentato denuncia. L’uomo più anziano ha negato di avere una relazione con quella donna, ma ha ammesso di averla conosciuta e frequentata. Il marito tradito e la moglie hanno sostenuto che l’anziano amante lasciava la tessera sul divano di casa per aiutare la famiglia della sua amante. Questo perché accanto alla tessera lasciava anche il numero di pin. Così il trentenne non si è fatto nessuno scrupolo nell’usare quel bancomat lasciato dall’anziano amante di sua moglie.
L’avvocato difensore spiega che l’amante possa aver presentato denuncia perché la giovane donna nonostante i molti regali spesso non volesse concedere le sue grazie. Così avrebbe deciso di presentare denuncia. La Corte d’appello ha creduto a questa versione a ha assolto il trentenne”.