BERGAMO – Massimo Giuseppe Bossetti, dal suo computer un utente di nome “Massimo” cercò su internet “tredicenni per sesso” e “ragazzine”. A dirlo è la perizia dei due consulenti informatici della procura di Bergamo durante l’udienza che si è tenuta venerdì 19 febbraio. La ricerca risale al 29 maggio 2014, 17 giorni prima dell’arresto del carpentiere. E lo stesso era accaduto quasi un anno dopo la scomparsa e l’omicidio di Yara, anche lei proprio tredicenne.
In aula, in un silenzio glaciale, due carabinieri del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) e i due consulenti informatici hanno elencato le ricerche a sfondo pornografico compiute sui due computer di Bossetti, un fisso e un portatile, riguardanti “tredicenni per sesso” e “ragazzine”. Ricerche anche su YouTube, mentre ha fatto impressione sentire che con uno dei computer fu visto un video dal titolo “Come rimorchiare una ragazza in palestra”. E il pensiero è tornato a quel pomeriggio del 26 novembre del 2010 quando Yara uscì dal centro sportivo di Brembate di Sopra (Bergamo) e non fece mai più ritorno a casa.
Altre ricerche sarebbero state effettuate su siti di incontri come “diciottenni.com”. Sul computer fisso, inoltre, è stata trovata “copiosa quantità di materiale pornografico”. Altre ricerche riguardavano “Fatti di cronaca nera in merito a rapimenti e violenza sessuale su minore”. I difensori non si sono scomposti e hanno ricordato come già un Tribunale del Riesame aveva scritto che non vi è la certezza che quelle ricerche siano state fatte proprio da Bossetti.
Massimo Giuseppe Bossetti è stato arrestato il 14 giugno del 2014 con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata cadavere in un campo a Chignolo d’Isola il 26 febbraio del 2011.