NAPOLI – Sono due i morti nell’agguato legato alla camorra avvenuto nel pomeriggio del 20 giugno a Melito di Napoli. Ferito anche un giovane di 17 anni, figlio del boss della camorra Pagano. Le vittime sono Alessandro Laperuta, 32 anni, e Mohamed Nuovo, 30 anni, che è deceduto poco dopo il ricovero nell’ospedale di Giugliano a causa delle ferite riportate alla testa.
Mariano Fellico su Il Mattino scrive che l’agguato è avvenuto intorno alle 14 in via Giulio Cesare e sul posto sono intervenuti i carabinieri di Giugliano:
“Laperuta è stato raggiunto dai proiettili mentre si trovava all’interno di un appartamento al quarto piano della palazzina. Non è stato ancora chiarito, anche se ormai sembra quasi certo – se il giovane di 17 anni, ferito e giunto poco dopo l’agguato nello stesso ospedale di Giugliano, dove era stato trasportato in fin di vita il nordafricano, fosse presente sul luogo al momento dell’agguato.
Si cerca di stabilire anche l’identita del 17enne, ferito al torace. Secondo quanto ipotizzano le forze dell’ordine il minorenne avrebbe legami di parentela con un appartenente ad un clan di camorra, che opera nella zona. Si vocifera che sia addirittura il figlio del boss degli scissionisti Cesare Pagano (in carcere) e anche il nipote dell’altro boss della cosca, che scatenò la sanguinosa faida del 2004, pure detenuto, Raffaele Amato. Legami di parentela rinsaldati dal matrimonio tra Pagano e la sorella di Amato e quest’ultima, quindi, sarebbe in realtà la madre del ragazzino ferito.
Potrebbero essere dunque collegati a filo doppio, i due episodi di cronaca, anche se in un primo momento si era appreso di un duplice ferimento e poi del ritrovamento del cadavere di un uomo in un appartamento. Gli investigatori sospettano che il 17enne sia stato ferito nello stesso luogo dove sono morti gli altri due uomini vittime dell’agguato.
Forse le due vittime avrebbero cercato di ripararsi in casa mentre il 17enne sarebbe riuscito ad allontanarsi dapprima in sella ad uno scooter e poi, soccorso da un’autoambulanza che lo ha portato all’ospedale di Giugliano. I carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno puntato l’attenzione soprattutto sui rapporti di parentela del ragazzo con il clan della camorra attivo nella zona di Secondigliano.​ Sulle due vicende indagano i carabinieri della compagnia di Giugliano ( Napoli), diretti dal capitano Antonio De Lise”.