MESSINA – La procura di Messina ha chiesto l'archiviazione per tre dei sei indagati, che devono rispondere di lesioni colpose e omissioni d'atti d'ufficio, nell'inchiesta che riguarda la lite, avvenuta nell'agosto 2010 durante le fasi precedenti a un parto, tra due medici del reparto Ostetricia del Policlinico di Messina. Secondo la denuncia del padre del piccolo, la lite avrebbe procurato ritardi, causando l'asportazione dell'utero alla donna e danni neurologici al bambino.
La procura ha chiesto l'archiviazione per l'ex primario del reparto Domenico Granese e per i medici Alfredo Mancuso e Vittorio Palmara, intervenuti in un secondo tempo per operare la donna; mentre rimangono indagati i due medici che avrebbero litigato, Vincenzo Benedetto e Antonio De Vivo, e l'ostetrica Franca Crisafi.
La decisione della magistratura arriva dopo la consegna delle perizie degli esperti della procura. Secondo quest'ultimi l'emorragia delle puerpera non poteva essere tamponata se non con l'asportazione dell'utero e il ricorso al parto cesareo era necessario perchè c'era una sofferenza fetale.
Intanto, il procuratore aggiunto Ada Merrino e il sostituto Federica Rende hanno aperto un'altro fascicolo con l'accusa di abuso d'ufficio nei confronti del prof. Granese e di Antonio De Vivo, per la presenza di quest'ultimo in reparto, nonostante fosse un borsista e non potesse assistere i pazienti.
La lite nacque proprio perchè Benedetto aveva invitato De Vivo ad allontanarsi. Si indaga anche su altri casi dove De Vivo avrebbe assistito altre pazienti in reparto pur non potendolo fare.