LIVORNO – L’assalto a Equitalia continua. Due bottiglie molotov sono state scagliate contro la sede di Equitalia a Livorno. Le fiamme hanno danneggiato l’esterno della sede che si trova al piano terra di un edificio in via Indipendenza, nel pieno centro della città toscana. E’ accaduto attorno alle 4.30 della notte tra l’11 e il 12 maggio. Un assalto per Livorno che arriva dopo la minaccia del proiettile recapitato il 5 gennaio scorso. Gli ispettori ritengono che l’attentato sia opera degli anarchici Fai. Gli ispettori ipotizzano che l’azione sia stata portata a termine da almeno 3 o 4 persone, ma sarebbero entrati in possesso di un video che mostra come i sospetti attentatori possano essere anche 6 o 7.
L’ATTENTATO – Una delle due molotov lanciate contro la sede di Equitalia a Livorno, in via Indipendenza, non è esplosa ed è stata recuperata dagli investigatori. Entrambe le molotov, secondo quanto appreso, sono state realizzate utilizzando bottiglie di birra e sono state lanciate attraverso la saracinesca a maglie del’ingresso della sede di Equitalia. Danni alla porta di ingresso, annerita la stessa saracinesca e i muri. I primi ad intervenire sul posto sono stati i carabinieri che hanno allertato i vigili del fuoco.
Oltre alle due molotov, contro la sede di Equitalia è stato lanciato anche un petardo di quelli che si trovano regolarmente in commercio, che però non è esploso. Gli investigatori stanno svolgendo accertamenti sui frammenti degli ordigni esplosi e sulla molotov ancora integra.
Mentre le molotov sono state lanciate in via Indipendenza, sotto alcune finestre di Equitalia in piazza San Pietro e Paolo sono stati trovati degli stracci con tracce di bruciato che fanno pensare ad un tentativo d’incendio. Gli investigatori spiegano che al lavoro sono sia la polizia scientifica, sia Digos e carabinieri, e che oltre alla Procura di Livorno sono stati interessati anche i magistrati della Direzione distrettuale fiorentina.
Sulla facciata del palazzo, proprio sotto le finestre della sede di Equitalia, compaiono anche scritte come ‘ladri’: sarebbero però vecchie e ricorrenti. C’è poi una scritta in rosso, ”lotta continua”, che sarebbe invece nuova.
IL PRECEDENTE – A Livorno, il 5 gennaio scorso, si era già verificato un altro episodio contro la sede di Equitalia: era stata recapitata una lettera con un proiettile calibro 7.65. Nella missiva che l’accompagnava l’autore specificava di non avere nulla a che fare con le ideologie anarchiche e l’ipotesi degli investigatori fu che si fosse trattato di un gesto isolato.
E’ sempre ai primi di quest’anno, ma l’episodio emerse solo il 26 gennaio, era stata scoperta una busta con un meccanismo a orologeria a carica manuale indirizzata all’Agenzia delle entrate di Livorno. Al momento comunque non verrebbe ipotizzato alcun collegamento con quanto avvenuto in queste ore.
IPOTESI ANARCHICI FAI – E’ l’area anarchica/antagonista quella in cui sarebbe maturato l’attentato alla sede di Equitalia a Livorno. E’ quanto ipotizzano gli investigatori, secondo i quali l’episodio si inserisce nel filone delle contestazioni di cui, anche l’11 maggio, e’ stata vittima la societa’. La molotov e il petardo inesplosi, oltre all’incendio fallito, lascerebbero supporre agli investigatori una ”scarsa professionalita”’ degli autori, che potrebbero non essere arrivati da troppo lontano.
Anche la scritta trovata di fronte, ‘Lotta Continua’, e quella vergata sulla saracinesca di Equitalia, ‘Equitalia Boia’, con a fianco una falce e martello, non sono considerate rivendicazioni, ma solo una sorta di ‘scenografia’ della protesta. Per lunedi’ 14 maggio intanto e’ stato fissato un vertice in procura a Livorno tra magistratura e forze di polizia.
IL VIDEO – Ci sarebbe un video in cui si vedono 6 o 7 persone che corrono nelle vicinanze delle sede di Equitalia a Livorno, nei frangenti dell’attentato della notte scorsa. Sarebbe uno degli elementi alla base dell’ipotesi che si tratti dell’opera di un gruppo – gli investigatori ritengono dell’area anarchica-antagonista – e non del gesto di un singolo esasperato dalle tasse. Non ci sono rivendicazioni e non si ritiene che vi siano legami con il ferimento di Roberto Adinolfi a Genova.