E’ stato rinnovato il contratto di lavoro dei circa 550mila dipendenti della Sanità pubblica del Servizio sanitario nazionale: prevede, tra le altre cose, un aumento di 90 euro.
E’ stata infatti sottoscritta nella tarda serata di ieri, mercoledì 15 giugno, l’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori del comparto sanità, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori.
Nuovo contratto per i professionisti della sanità: 90 euro al mese e indennità di categoria
Il primo risultato raggiunto, affermano i sindacati, è un riconoscimento sul fronte economico: l’aumento minimo medio lordo mensile è infatti di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria.
Il contratto ha una vigenza 2019/2021 e interessa precisamente 545mila lavoratrici e lavoratori.
L’accordo è stato firmato da Aran e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up che esprimono “grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo”.
Contratto sanità, gli aumenti per gli infermieri
“Abbiamo lavorato perché si chiudesse il contratto nel più breve tempo e nel miglior modo possibile. Riteniamo ovviamente sia un punto di caduta tra le parti”, ha inoltre sottolineato il segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega, precisando che “la media degli aumenti mensili lordi degli infermieri è tra i 146 e i 170 euro al mese”.
Le risorse per il rinnovo del contratto ammontano a 241,6 milioni, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà un aumento economico per i dipendenti.
Contratto per i professionisti della sanità: tutte le novità
Varie le novità, oltre agli aumenti economici. Il contratto prevedrà anche ‘incarichi di posizione elevati’ con bonus di indennità da 10 a 20mila euro. Tali posizioni saranno assegnate tramite concorso pubblico.
Questi i punti principali del nuovo contratto:
- riforma dell’ordinamento professionale e nuovo sistema di classificazione (“una rivoluzione – spiega la Fp Cgil – che semplifica il sistema delle responsabilità e delle competenze per Sanitari, Sociosanitari, Tecnici Amministrativi, Arpa, Irccs e Izs”);
- nuovo sistema degli incarichi (“per dare maggiore valorizzazione delle professionalità espresse dai lavoratori”);
- differenziali stipendiali (“in sostituzione del precedente modello delle fasce, ciò consente di valorizzare l’esperienza e di aumentare il valore economico stipendiale”);
- miglioramento e qualificazione del sistema indennitario e rafforzamento delle relazioni sindacali (“con lo spostamento di materie significative in contrattazione anche di secondo livello”);
- regolamentato il ricorso al lavoro agile e lavoro da remoto nelle sue articolazioni e migliorate sensibilmente le modalità di fruizione di permessi e congedi (“previsti dal Ccnl e da disposizioni di legge”).