BRINDISI – Due gemelli nati in un garage e trovati privi di vita insieme al corpo della madre, Roxana Rapasu. La scoperta arriva dal garage di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, e forse ad uccidere i gemellini appena nati sarebbe stata proprio la madre, che è poi deceduta per una violenta emorragia. I due neonati infatti si trovavano in un sacchetto di plastica infilato in una busta piena di indumenti proprio in quel garage che veniva usato come casa dalla donna, una badante rumena di 27 anni.
Il corpo senza vita di Roxana Rapasu è stato trovato il 31 ottobre nella casa-garage che si trova vicino Brindisi. In una bacinella piena di acqua invece è stato trovato il corpicino della sua bimba. La mattina del 2 novembre durante l’autopsia il medico legale nota qualcosa che non torna: la badante presentava due cordoni ombelicali, segno che doveva esserci un secondo bimbo.
Durante una perquisizione nella casa garage è spuntato così il corpicino del neonato, nascosto in un sacchetto di plastica in mezzo agli indumenti. L’autopsia sul secondo bimbo, di cui non si conosce il sesso e che è in stato di decomposizione, sarà eseguita il 3 novembre. Quanto alla gemellina, dagli approfondimenti medico legali, è stato possibile appurare che la piccola è nata viva, al termine dei nove mesi, e che l’unica ipotesi plausibile per spiegare la sua morte è l’annegamento.
Gli investigatori, i carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, sembrano nutrire ormai pochissimi dubbi sulla ricostruzione dei fatti. Si sarebbe trattato di un duplice infanticidio, compiuto dalla ventisettenne nel garage adibito ad appartamentino in cui aveva chiesto di poter trascorrere qualche giorno, dopo che il resto della sua famiglia, che vi abitava, aveva fatto rientro in Romania. Anche Roxana stava per tornare a casa, la partenza era prevista proprio per lunedì, il giorno dell’orrenda scoperta in via Mameli.
Nel locale è stata trovata una lunga lettera, di almeno sette pagine, che è stata sottoposta a sequestro per essere tradotta. I carabinieri hanno a lungo ascoltato persone a lei vicine e stanno ricostruendo gli ultimi giorni e mesi della sua vita, mesi in cui Roxana ha tenuto nascosta la sua gravidanza. Intendono constatare, i militari dell’Arma, se la ragazza sia stata trascinata da qualcuno in uno stato di prostrazione tale da maturare il gesto. Sui due corpicini è stato disposto l’esame del Dna, per risalire alla paternità.